Nel profondo blu
ABZÛ è un’avventura molto diversa da tutte quelle frenetiche e sanguinose che il nuovo corso videoludico è abituato a presentarci. Il titolo creato dai ragazzi di Giant Squid, ambientato nei fondali marini, permette ai giocatori di vestire i panni (o meglio la muta) di una sommozzatrice impegnata ad esplorare i resti di un’antica civiltà sommersa. I geroglifici da tradurre e alcuni piccoli puzzle da risolvere sono gli espedienti che guidano l’avventura in modo lineare senza trascurare la possibilità di perdersi nell’esplorazione di fondali di corallo, antiche rovine sommerse e di ritrovarsi a nuotare tra i pesci e gli enormi mammiferi che popolano queste acque.
Una lunga apnea
Matt Nava e Austin Wintory, già autori di Journey, hanno inaugurato la loro nuova game house con un gioco direttamente ispirato alla loro opera precedente. Ma ABZÛ, al game play minimal del suo predecessore, aggiunge la possibilità di un esplorazione a 360° grazie anche ai tipici movimenti del nuoto in profondità. Dobbiamo anche aggiungere che questa sommozzatrice non ha alcun bisogno di respirare, spingendo i giocatori a perdersi nel immersivo panorama creato dagli sviluppatori. Il gioco è semplice e i comandi, a parte il movimento, si riducono al uso di un unico pulsante azione che permette di interagire con l’ambiente circostante. La facilità è parte della strategia di gioco che gli autori vogliono “imporre”. Quello che ABZÛ offre ai gamers è un’alternativa alle corse ed alle esplosioni.
Perdersi nel blu in un lento incedere è il core del gioco stesso, che vuole offrire un’esperienza di gioco più lenta ma totale. Non esistono vere e proprie missioni, così come non esiste un vero e proprio game over. Lo scopo è giocare, nuotare e farlo per più tempo possibile. Probabilmente, alla lunga, tutto potrebbe risultare un po’ noioso ma del resto lo scopo del titolo è questo: offrire un qualcosa di diverso rispetto a livelli, vite, energia, power up etc. La “missione” principale non porta via più di 3 ore, ma se vorrete trovare i collezionabili sarete costretti a rituffarvi svariate volte. Graficamente è di grande impatto visivo: la modellazione a basso dettaglio è una cifra stilistica molto originale e artisticamente di grande effetto cui si aggiungono ottimi effetti sonori e una colonna sonora tra le migliori realizzate nel 2016. Provate a giocare con un paio di cuffie (cosa che noi vi consigliamo assolutamente di fare) e vi perderete nel gioco.
Un’ottima alternativa
ABZÛ mantiene le promesse che aveva fatto durante l’E3 2016. Visivamente potente e caratterizzato da tempi tutt’altro che sincopati, si piazza in netta contrapposizione con i titoli action-adventure cui siamo abituati. Le acque cristalline popolate dagli abitanti del mare sono una cornice perfetta per un break estivo dalle gesta di guerra che sono ricorrenti nella maggior parte dei titoli attuali. Anche se forse un po’ troppo breve e in alcuni casi leggermente ripetitivo, il titolo di Giant Squid offre ai giocatori qualcosa di diverso, una diversa interpretazione di ciò che un videogioco può offrire. Se avete voglia di cambiare aria (o acqua!) questo è il gioco che fa per voi.