Il tennis è da sempre un sport che, nelle sue trasposizioni videoludiche, ha vissuto fortune altalenanti. Dai fasti arcade della serie Virtua Tennis di SEGA, passando per quella leggermente più simulativa di Top Spin, firmata 2K Sports, sono ormai parecchi anni che non esce un gioco di tennis degno di tale nome.
Escludendo infatti titoli come Mario Tennis Aces, che del tennis hanno solo una ispirazione di base, ma che poi di fatto propongono un titolo sportivo spensierato ed irreale (per quanto estremamente divertente), bisogna tornare indietro di ben 9 anni per trovare un vero gioco di tennis riuscito, ossia Top Spin 4, arrivato su PlayStation 3, Xbox 360 e Nintendo Wii nell’ormai lontanissimo 2011.
È quindi con un certo coraggio Big Ant Studios e Bigben Interactive sfornano ora questo AO Tennis 2, seguito di AO Tennis (arrivato su PlayStation 4, Xbox One, Android e iOS nel gennaio 2018) e che nuovamente basa il suo nome sulla licenza degli Australian Open.
Dalle stalle alle stelle
AO Tennis 2 cerca di migliorare il precedente capitolo da ogni punto di vista, e in questo possiamo dire che il nuovo titolo riesce sicuramente a fare centro.
La prima caratteristica di gioco ad averci colpito è stata sicuramente la modalità carriera, mai così ricca e curata. Attraverso una storia che tenta in parte di ricalcare quella vista nella modalità Il Viaggio di FIFA (anche se con risultati tecnicamente a volte quasi risibili), sarà infatti possibile creare il proprio alter ego attraverso un editor profondo e complesso (forse anche troppo) e tentare poi di portarlo nelle alte vette delle classifica mondiale allenandosi e vincendo match in ogni angolo del mondo, su campi di terra, cemento ed erba.
Sarà infatti possibile partecipare a tornei Challenger, 250, 500 e Master 1000 (anche se ovviamente tutti senza licenza) e ovviamente gli Australian Open, quest’ultimi invece ovviamente riprodotti alla perfezione.
Oltre la modalità carriera è anche possibile affrontare semplici partite, singoli tornei e, ovviamente, giocare online, anche se al momento della prova i server di gioco non erano molto affollati e non è sempre facile trovare un avversario in poco tempo.
Destra sinistra, sinistra destra
Se AO Tennis 2 cerca di migliorare il precedente capitolo soprattutto attraverso la modalità carriera, a livello di gameplay il gioco non riesce a convincere completamente. In particolare, durante i match, abbiamo notato un movimento della pallina piuttosto innaturale che, non si sa bene per quale motivo, in quasi ogni colpo disegna una parabola finale discendente piuttosto irreale.
Anche la scelta di utilizzare un indicatore per indirizzare il colpo ci è sembrata discutibile. Con i tennisti più forti infatti risulta virtualmente inutile, visto che anche angolando al massimo la palla il colpo risulta sempre entro la linea, mentre nella modalità carriera a volte risulta troppo facile, con un tennista dai valori bassi, sbagliare cercando un colpo leggermente più angolato. È possibile disabilitare l’indicatore, ma così facendo il gioco vira decisamente verso un gameplay più arcade: che sia un bene o un male ovviamente sta a voi deciderlo.
Per fortuna da questo punto di vista viene in aiuto una buona gestione del livello di difficoltà, che è possibile modificare in qualsiasi momento (anche nel corso della partita stessa) in modo da poter modellare il gioco a proprio piacimento, qualora risultasse eccessivamente frustrante.
Discrete invece le animazioni dei personaggi (anche se a volte un po’ sconnesse tra loro) e i modelli dei personaggi, visto che si tratta comunque di una produzione a basso costo, mentre invece lascia perplessi la scelta del roster dei giocatori.
Oltre l’immancabile Rafael Nadal, l’irascibile Nick Kyrgios o il combattivo e veloce Alex De Minaur, tra i tennisti troviamo solamente una decina di giocatori del circuito ATP e una decina di quello WTA che però non corrispondono all’attuale ranking mondiale, e di fatto sono esclusi quasi tutti i veri top player di questo storico sport.
Coraggioso e divertente, ma riuscito a metà
AO Tennis 2 è un titolo coraggioso, che tenta di riproporre finalmente un sport divertente ma ormai dimenticato (videoludicamente parlando, s’intende) come il tennis. I ragazzi di Big Ant Studios, complice la produzione a basso costo, riescono a fare centro solo parzialmente, realizzando un titolo tutto sommato riuscito e piacevole da giocare, e con una modalità carriera più profonda e lunga di quanto ci aspettassimo. Ci sono, però, anche dei difetti abbastanza vistosi, come una fisica della pallina piuttosto irreale in alcuni colpi, animazioni dei movimenti a volte sconnesse tra loro e modelli poligonali dei personaggi non pienamente convincenti. AO Tennis 2, alla fine della prova, è comunque riuscito a divertirci, ma ha ancora ampissimi margini di miglioramento, e sopratutto forse sarebbe dovuto essere messo in vendita ad un prezzo più basso dei titoli tripla A visti i limiti imposti dalla produzione a basso costo.
Supremo
Ottima recensione, sono tentato… ma forse aspetterò qualche promozione 😀
Marcolino
Finalmente! E’ dai tempi di Top Spin 4 che aspettavo un nuovo titolo di tennis da giocare!