Dopo anni di attesa, Civilization 7 è finalmente arrivato, pronto a confermare il suo status di re indiscusso dei giochi di strategia a turni. La nuova iterazione della celebre serie di Sid Meier mantiene intatta l’anima che ha reso il franchise un’istituzione, introducendo però una serie di miglioramenti e novità che, pur non rivoluzionando la formula, affinano l’esperienza complessiva.
Ma basterà questo per convincere i veterani della saga e i nuovi giocatori?
Il solito, ma più raffinato
Civilization 7 riprende le fondamenta solide del suo predecessore, con il classico loop di espansione, diplomazia, ricerca tecnologica e guerra che ha reso la serie un punto di riferimento per gli strategici. Il sistema delle città è stato ulteriormente rifinito, con una gestione più dinamica dei distretti e delle risorse, mentre l’IA è stata migliorata per offrire sfide più coerenti e reazioni più credibili alle nostre mosse.
Un’innovazione particolarmente interessante riguarda la gestione dei governi, ora più flessibile e personalizzabile, con ideologie che evolvono nel tempo e impattano più profondamente sulle relazioni. Anche la diplomazia stessa è stata potenziata, con interazioni più profonde e opzioni avanzate che permettono trattati più dettagliati, alleanze strategiche e rivalità più marcate.
Profondo, ma non senza difetti
Uno degli aspetti più interessanti di Civilization 7 è il rinnovato sistema di esplorazione. Le mappe sono più dettagliate e dinamiche, con biomi influenzati da eventi climatici e disastri naturali che possono alterare drasticamente le strategie a lungo termine. Le unità esplorative hanno un ruolo più centrale nelle fasi iniziali del gioco, rendendo la scoperta del mondo ancora più appagante.
Tuttavia, nonostante i miglioramenti, alcuni problemi storici della serie persistono. Il bilanciamento tra le fazioni non è ancora perfetto, con alcune civiltà che risultano palesemente più forti di altre. Inoltre, anche se l’IA è stata migliorata, capita ancora di assistere a comportamenti bizzarri da parte dei leader avversari, con dichiarazioni di guerra improvvise o trattati di pace senza senso.
Un altro punto debole è l’interfaccia: pur essendo più moderna e accessibile, in alcune situazioni risulta ancora un po’ confusionaria, specialmente nella gestione avanzata dell’economia e della produzione. C’è tempo, ovviamente, per sistemare e migliorare questi piccoli difetti, visto che ormai è prassi comune – purtroppo o per fortuna -rilasciare aggiornamenti e patch nei mesi successivi all’uscita di un gioco che risolvano problemi del genere.
The Review
Un passo avanti, ma non una rivoluzione
Civilization 7 è un degno successore di una delle saghe strategiche più amate di sempre. Non stravolge la formula vincente, ma la rifinisce con migliorie mirate che rendono l’esperienza più profonda e coinvolgente. L’IA più intelligente, la gestione avanzata dei governi e la diplomazia migliorata sono passi avanti importanti, anche se alcuni problemi di bilanciamento e l’interfaccia ancora poco intuitiva impediscono al gioco di raggiungere la perfezione. Chi ha amato Civilization 6 troverà qui un naturale passo avanti, mentre i nuovi giocatori potranno avvicinarsi alla serie con un’esperienza più accessibile che mai. Se cercate uno dei migliori strategici disponibili al momento sul mercato, e ancora più se siete fan della serie, Civilization 7 è un acquisto praticamente obbligato.
PRO
- Sistema di gioco ancora profondo e avvincente
- IA migliorata e più reattiva
- Gestione dei governi più flessibile e diplomazia avanzata
- Mappe più dinamiche e ricche di dettagli
CONTRO
- Bilanciamento delle civiltà ancora da perfezionare
- IA a volte imprevedibile in modo poco realistico
- Interfaccia migliorata, ma non sempre intuitiva
Concordo con la recensione e con il voto.
Lo sto giocando in questi giorni: è il solito, ottimo Civilization. Speravo forse, dopo tanti anni, in un cambio più radicale e innovatico, ma alla fine va benissimo anche questa più naturale evoluzione.