Dead Space Remake – Recensione

PC PS5 XBOX SERIES X/S
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Quando Dead Space arrivò nel lontano ottobre 2008 su PlayStation 3, Xbox 360 e PC, fu una vera sorpresa. Il gioco, sviluppato da da Visceral Games (al tempo chiamata EA Redwood Shores) sorprese un po’ tutti, settando nuovi standard per quando riguardava i survival horror in terza persona, e prendendo in contropiede anche quel Resident Evil che nel genere la faceva da padrona.

Puntando fortemente proprio sul lato che la serie Capcom era piĂą volte accusata di trascurare nei nuovi capitoli (ossia quello puramente horror), Dead Space proponeva invece un’ambientazione ansiogena, la costante paura di avanzare e meccaniche di gameplay decisamente piĂą survival, in cui sprecare eccessivamente i colpi si sarebbe rivelato fatale.

Non è un caso quindi che, a conferma del successo del gioco, fossero poi sviluppati altri due capitoli (Dead Space 2 e Dead Space 3) che hanno così dato vita ad una delle trilogia piĂą amate dai fan del genere. Sono passati diversi anni, e di strada i videogiochi da allora ne hanno fatta, ma il brand è rimasto talmente amato dal pubblico che l’annuncio di un remake da parte di Electronic Arts (e precisamente di EA Motive) ha eccitato non poco i fan del brand.

Abbiamo potuto giocare a questo attesissimo remake grazie ad un codice review fornito da EA su Xbox Series X, e dopo essere arrivati ai titoli di coda siamo finalmente pronti a raccontarvi le nostre impressioni. Pronti a tornare a bordo della USG Ishimura?

Tra remake e remastered

Il gioco, inutile a dirsi, ci riporta nuovamente nei panni dell’ingegnere Isaac Clarke, che assieme al suo team, dopo aver ricevuto una chiamati di aiuto dalla Ishimura, si ritrova bloccato e alle prese con esseri mostruosi che hanno preso possesso dell’astronave, e contro cui dovrĂ  lottare per riuscire a sopravvivere e fuggire. Se questo semplice quanto funzionale plot narrativo si ispira palesemente (per stessa ammissione, del resto, degli stessi sviluppatori) a film come Alien e La Cosa, da un punto di vista del gamplay il gioco è un survival horror in terza persona che si rifĂ  moltissimo a giochi come Resident Evil e Silent Hill.

Il lavoro svolto da Motive Studio si rivela, fin dalle primissime battute, davvero splendido, e tornare a bordo della Ishimura non poteva essere così bello nemmeno nelle nostre piĂą rosee aspettative. Tutto, a partire dal modello poligonale di Isaac, passando per il mondo di gioco e arrivando fino al comparto audio (ah, un consiglio: se potete giocate con le cuffie!) si è rivelato subito sorprendente. Va però fatta una premessa: il gioco di base è lo stesso del 2008, e se il lavoro svolto rende di fatto questo nuovo Dead Space un remake e non una remastered, le meccaniche di gioco (fondamentalmente invariate) risentono un po’ del tanto tempo trascorso.

Intendiamoci: ci sono molte novitĂ  anche a livello di gameplay (nuovi enigmi, nuovi modi di risolverli, nuove fasi di volo con i propulsori della tuta, etc.), e in generale tutta l’esperienza è decisamente piĂą moderna, ma il gioco bene o male non viene stravolto o completamente rivisto rispetto all’esperienza originale, e qualche meccanica potrebbe risultare un po’ desueta nel 2023, specie per i nuovi giocatori.

La grande bellezza

Il remake di Dead Space è una vera gioia per gli occhi e per il cuore. Chi ha amato il capitolo originale di 15 anni fa sarĂ  felice non poco di vedere l’ottimo lavoro firmato Motive, ma anche i neofiti non potranno non restare colpiti da tanta bellezza. Tecnicamente il gioco riesce davvero a sorprendere, e se giocato in particolar modo con le cuffie, dove l’eccellente comparto sonoro riesce a svolgere un ruolo centrale nell’esperienza di gioco, potrete vivere un’avventura unica e coinvolgente.

Come sempre nei titoli più recenti, su console è possibile scegliere tra due diverse modalità di gioco: una che premia la grafica (4K ma a 30fps) e una le prestazioni (1044p  a 60fps). Noi vi consigliamo senza dubbio la seconda, perchè giocare a 60fps fa davvero la differenza, pur riuscendo comunque a mantenere un livello grafico piuttosto elevato.

Abbiamo impiegato circa 13 ore per arrivare ai titoli di coda del remake di Dead Space, e tornare sulla Ishimura si è rivelata un’esperienza profonda e appagante, che non possiamo non consigliare sia a chi ha amato il titolo del 2008, sia a chi per qualsiasi motivo se l’era persa.

Certo, in alcuni momenti il gameplay ancora legato a meccaniche di 15 anni fa tende a far emergere il peso degli anni, ma a parte questo sarebbe davvero un delitto perdersi un gioco che, ancora oggi, rappresenta uno dei punti piĂą alti mai raggiunti dai survival horror in terza persona.

Dead Space è tornato

A distanza di 15 anni, Dead Space è finalmente tornato, e lo fa alla grande. Il remake firmato EA Motive riesce nel tentativo non facile di riproporre l’esperienza che in tanti hanno amato nel lontano 2008, ma portando il gioco al livello delle produzioni piĂą moderne sia da un punto di vista tecnico che di gameplay, arricchendolo con tante piacevoli novitĂ . Certo, il gioco propone meccaniche e una struttura di base che è fondamentalmente la stessa del capitolo originale, e quindi ogni tanto il peso degli anni si sente. Superato questo piccolo scoglio però, e proseguendo con l’avventura, vi ritroverete tra le mani uno dei migliori survival horror in terza persona mai usciti, sempre claustrofobico, ansiogeno e incalzante. Se amate il genere non lasciatevelo sfuggire, per nessun motivo.

PRO

  • Uno dei migliori survival horror in terza persona
  • Claustrofobico, ansiogeno e incalzante
  • Tecnicamente notevole
  • Audio splendido, specie se giocato con le cuffie

Contro

  • Trama non originalissima
  • Il peso degli anni ogni tanto si sente
9

Imperdibile

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Webmaster secoli fa di AniGames.it e PlayNow.it, ora fondatore di Videogiocare.it. Appassionato di tecnologia in generale e videogiochi in particolare, inizia il suo cammino con una introvabile Irradio TVG 888, per poi innamorarsi completamente del Commodore 64. Il resto è storia.

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