Dopo tanta attesa, e un bombardamento di pubblicità senza precedenti, arriva finalmente sotto le nostre mani “Destiny”, il (presunto) capolavoro di Bungie, i creatori di un classico del panorama videoludico come Halo. Il titolo in questione è uno sparatutto “a mondo condiviso”, essendo fondamentalmente un FPS che unisce le meccaniche tipiche degli sparatutto con un mondo online persistente. Il nostro eroe di turno è un Guardiano dell’ultima città della Terra a cui spetta l’ingrato compito di “ripulire” i pianeti del sistema solare infestati dai cattivoni di vario genere e razza presenti nel gioco.
In un mondo sconfinato, al giocatore toccheranno, specie nella versione multiplayer, tanti appassionati scontri a fuoco a zonzo per la galassia. E all’inizio il divertimento c’è, ed è indiscutibile. Ma durerà?
RECENSIONE
Avete presente quando vedete un film che vi è stato presentato come un capolavoro, e una volta arrivati ai titoli di coda vi sentite assaliti da quella sensazione di cocente delusione? Ecco, questa è la stessa cosa che succede giocando a “Destiny”. Un titolo assolutamente godibile, sia per il suo ottimo spessore tecnico (splendide alcune ambientazioni) che per la gradevole giocabilità. All’inizio infatti tutto fila via abbastanza liscio, e passerete qualche ora di sicuro divertimento. Ma poi? A lungo andare tutto si riduce alla solita tiritera, con missioni tutte identiche tra loro, che finiscono per stufare un videogiocatore mediamente esigente. La longevità, che poteva e doveva essere uno dei punti di forza di quello che ambisce ad essere un “un grande passo avanti nell’evoluzione dei giochi d’azione in prima persona”, ne esce inevitabilmente mortificata. Un aspetto che non può essere considerato secondario, soprattutto per un titolo pretenzioso come questo. Destiny non è un capolavoro, nonostante le sue ambizioni, ma al massimo un giochino niente male che vi farà passare qualche ora di buon divertimento prima di finire nel dimenticatoio. Nulla di più, nulla di meno. Se vi basta…