Sono passati molti anni dagli eventi raccontati nel primo Dishonored, titolo targato Arkane Studios uscito circa 4 anni fa su PC e console che aveva convinto critica e pubblico. Addesso Corvo Attano, il protagonista, è cresciuto. E’ più maturo, ed è decisamente più cinico e scontroso, indurito dalla vita e dalla storia che abbiamo avuto modo di vivere nel primo capitolo. Anche la piccola Emily Kaldwin è cresciuta. La figlia di Corvo ora è adulta, e governa con giustizia e rettitudine l’Impero, protetta e guidata dallo stesso Corvo, che ora ricopre il ruolo di Protettore Reale.
Ma ovviamente la pace non può durare, ed ecco che un improvviso colpo di stato ci farà scegliere quale personaggio tra i due protagonisti controllare (Corvo o la stessa Emily) per riportare nuovamente la pace nel regno.
Ci riusciremo anche stavolta?
Due protagonisti al prezzo di uno
Scegliere Corvo o Emily non è solo un artificio scenico, ma cambierà anche molto lo stile di gioco che dovremo usare durante la nostra avventura: mentre Corvo è un personaggio indirizzato più all’azione ed al combattimento, Emily è più indicata per azioni stealth e movimenti rapidi e silenziosi. Attenzione però: non aspettatevi di poter scegliere Corvo e giocare ad un FPS action stile DOOM o Call of Duty. Dishonored 2 non funziona così. Se infatti vi lancerete anche solo saltuariamente (come ho fatto io, lo ammetto…) contro un numero elevato di nemici a viso aperto, il game over arriverà spesso. Molto spesso.
Dishonored 2 infatti si conferma (come del resto avveniva anche con il suo predecessore) come un gioco che richiede un approccio stealth, e quindi anche usando Corvo non sarà mai saggio utilizzare una tecnica eccessivamente aggressiva e “plateale”. Non che non sia possibile, intendiamoci, ma nonostante sia l’approccio di gioco con cui sarà più difficile andare avanti, otterrete anche un finale di gioco più “oscuro” di quello che invece sbloccherete senza attuare inutili carneficine.
Inoltre c’è da dire che la scelta dei due protagonisti aumenta di molto anche la rigiocabilità del titolo: la stessa Arkane Studios infatti consiglia di finire Dishonored 2 con entrambi i personaggi per godere appieno di tutte le sfaccettature del titolo.
Amami ancora, non sono cambiato!
Dishonored 2 ha il pregio ed il difetto (a seconda di come preferite vederla) di sperimentare poco, proponendo fondamentalmente la formula vincente del primo capitolo: una storia appassionate, un mondo immaginario che unisce il passato ed il futuro in tinte acquarello estremamente affascinanti, ed un gameplay a base di spada e poteri piuttosto originale, appagante e diverso dai soliti FPS.
Purtroppo però il titolo Arkane Studios si trascina dietro anche molti difetti che affliggevano il primo capitolo. Il primo, e forse il meno importante, è un lato tecnico non proprio eccelso rispetto ad altri titoli recenti. Specie nella versione che abbiamo avuto modo di provare noi, ossia quella per Xbox One, le texture risultano in alcune situazioni in bassa risoluzione e spesso ricche di blur, quasi a tentare di mascherare il problema.
Nonostante questo però, ci sono fortunatamente alcuni scenari e posti davvero ben realizzati a fare da sfondo alla nostra avventura, quasi a controbilanciare (parzialmente) le texture non proprio eccelse dei personaggi e dei nemici, specie se viste da vicino.
Il secondo difetto, e probabilmente il peggiore, che invece abbiamo riscontrato è il fatto che Dishonored 2 si trascina dietro alcuni problemi che avevamo già visto quattro anni fa nel primo capitolo, e rivederli oggi ci ha lasciato piuttosto interdetti. Capiterà infatti di vedere un nemico che cerca di colpirci a 4 metri di distanza, e inspiegabilmente il colpo andrà a segno, oppure di venire colpiti nonostante abbiamo effettuato una parata perfetta che avrebbe dovuto invece proteggerci. Anche le animazioni si alternano di qualità, ed alcune volte abbiamo visto la testa del nostro avversario sparire senza aver capito bene quando lo avessimo decapitato. Davvero un peccato.
Questo effetto “more of the same” che affligge però Dishonored 2 non si esaurisce solo in aspetti negativi, ma anche in quelli positivi. Se avete amato il primo Dishonored infatti, sarete sicuramente soddisfatti anche di questo secondo capitolo. I buoni ingredienti del primo episodio ci sono ancora tutti: la storia è decisamente ben raccontata, l’ambientazione mantiene ancora un fascino intatto, ed il gameplay offre un piacevole diversivo rispetto agli FPS più action ed adrenalinici , costringendovi spesso ad usare più la testa che la spada o il grilletto.
Squadra che vince non si cambia
Dishonored 2 è un gioco che, nel bene e nel male, sceglie di non rischiare troppo e di non stravolgere una formula vincente che quattro anni fa aveva convinto critica e pubblico. Purtroppo però la scelta di non puntare sull’innovazione, cosa che magari ad alcuni può anche far piacere, è accompagnata anche da molti difetti che sono rimasti inalterati rispetto al primo capitolo. Il titolo di Arkane Studios rimane in ogni caso un gioco che ci sentiamo assolutamente di consigliare: la storia appassionante, una buona colonna sonora ed un gameplay rimasto affascinante ed originale (specie rispetto ai tanti FPS action che offre il mercato) lo rendono un titolo assolutamente degno della vostra attenzione e considerazione.
Kennin
Sto provando il gioco da qualche ora (l’ho comprato stamattina) e ho avuto le stesse impressioni: buono come il primo, ma con gli stessi difetti.
Cmq globalmente sono soddisfatto dell’acquisto. Anch’io lo consiglio a chi ha amato il primo!
DJ88
Mah… siete stati troppo buoni… io gli avrei dato sotto l’8. Graficamente è orripilante.
Fabio Fiorini
Al di là del voto (che è sempre un parere soggettivo, oltre che riduttivo) non lo definirei orripilante.
E’ vero che tecnicamente non brilla (almeno su Xbox One, la versione provata per la recensione), ma certo “orripilante” è un giudizio un tantino estremo 🙂
Marcos
Mio a giorniiiiii 😀