5 SECOLI E 2 ANNI DOPO
Square Enix porta su Pc l’ultimo capitolo della trilogia di Final Fantasy XIII. Due anni più tardi rispetto alla versione console, l’epilogo dell’avventura della guerriera Lightning approda su Steam. La storia riprende il filo 500 anni dopo la conclusione di Final Fantasy XIII-2, durante i quali la nostra protagonista ha dormito un sonno indisturbato. Ma il dio Bhunivelze ha altri piani per la guerriera e la risveglia assegnandole il “facile” compito di salvare il mondo. Per aggiungere un po’ di pepe al tutto, la nostra protagonista avrà a disposizione soltanto 13 ore (tempo reale per concludere un ora di game time: circa 72 min.), per salvare la razza umana che, non invecchiando più, è destinata all’estinzione. Lightning, come un moderno Caronte, deve aiutare il maggior numero di anime a raggiungere il paradiso promesso. Le 13 ore, che scorrono inesorabilmente, fanno da sfondo sia alla narrazione sia al gameplay e caratterizzano l’atto finale di questa mini epopea all’interno della sconfinata saga di Final Fantasy.
Una nuova veste dal taglio classico
I ragazzi della Square Enix stavolta fanno le cose perbene. L’esperienza accumulata con i due porting precedenti, non del tutto azzeccati, permettono agli sviluppatori di creare un prodotto più “attuale”, offrendo agli appassionati del genere l’occasione di giocare questo classico JRPG in qualità full hd a 60 fps. Nonostante lo sforzo, alcune magagne ancora si riscontrano durante il gioco e i combattimenti, soprattutto per quelli che non possiedono una macchina di fascia medio-alta che non può godere dell’ultima patch rilasciata il 24 dicembre, che porta le risoluzioni disponibili fino a 4K. Oltre al comparto grafico la parte più interessante rimane sicuramente il sistema di combattimento: gli scontri sono resi vari e divertenti dagli Assetti, modalità dove possiamo combinare tutte le nostre armi e le nostre protezioni nel modo più adatto ad affrontare determinate situazioni. Saranno infatti le scelte più equilibrate a rivelarsi vincenti. In ogni combattimento sono disponibili tre Assetti per volta, selezionabili con un solo tasto, e la nostra abilità nel cambiarli permetterà una loro più lunga durata.
Rende il gioco un po’ ansiogeno il tempo che scorre inesorabile, che non permette di godere con tranquillità di tutte le quest disponibili all’interno del gioco. L’esplorazione è parte integrante di un RPG e farla con il fiato sul collo, a lungo, rovina l’esperienza. La protagonista, inoltre, è l’unico personaggio con cui è possibile giocare e la crescita non è così profonda e curata, in quanto cambiano il “profilo” della nostra eroina solo le armi e gli Assetti. Ma detto questo, per dovere di cronaca, il giudizio rimane comunque positivo. Come già detto la Square Enix ha dato il meglio che poteva, soprattutto trattandosi di un porting, e ha permesso anche a chi non ha una console di poter concludere questa trilogia. La scelta di un prezzo relativamente contenuto aggiunge sicuramente una nota positiva per chi desidera avvicinarsi a questa tipologia di giochi, anche se consiglio vivamente di cominciare giocando i capitoli precedenti.