Mad Max: Fury Road – Recensione

Quando il gioco si fa duro, arriva Max!

Mad Max : Fury Road, trasposizione videoludica della saga di George Miller, è un gioco d’azione free roaming. Nei panni del protagonista (ovviamente Max) ci ritroviamo in un non precisato mondo post apocalittico che fa da scenario a tutta la nostra avventura. Sangue, violenza e sabbia sono i tre ingredienti principali di questo gioco tecnicamente affascinante ma con una trama debole e personaggi troppo poco connotati. Infatti la vera protagonista è la nostra macchina la Magnum Opus: sarà proprio lei a dare forza al gioco con tutte le modifiche e i miglioramenti che la renderanno una sorta di carro armato da corsa. Warner Bros insieme a Avalanche Studios usa il brand cinematografico per dare spinta al titolo che però si discosta dalla trama creando di fatto un nuovo capitolo delle avventure del nostro Max. Personaggio dal passato tormentato inizierà la sua avventura derubato e picchiato e la vendetta sarà la sua e la nostra missione. Dobbiamo trovare il cattivone (lord Scrotus. Bel nome eh?) e fargliela pagare, guidando, speronando, sparando e spargendo cadaveri e pezzi di corpi appena possibile.
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GIUDIZIO

Nonostante le evidenti debolezze della trama, a tratti quasi forzata, il gioco si rivela gradevole sia per l’ambientazione sia per una colonna sonora avvolgente e immersiva. La sete di sangue e violenza colma i piccoli vuoti grazie alla fluidità delle risse e alla spericolata guida della nostra Magnum Opus. La libertà di movimento in questo mondo aperto è notevole e assicura una certa longevità soprattuto se siamo dei fissati che devono raccogliere fino all’ultimo oggetto disponibile. Mad Max non aggiunge nulla di nuovo al suo genere ma si affianca ai giochi action più blasonati (GTA, Assassin’s Creed) con un certo stile e un discreto fascino che rendono le ore di gioco molto gradevoli.

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PRO

  • Ambientazione ottimamente realizzata
  • Colonna sonora coinvolgente
  • Personalizzazione Macchina notevole

Contro

  • Trama debole
  • Personaggi poco connotati
  • Non aggiunge nulla di nuovo al genere
7.8

Buono

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Svezzato a NES, cresciuto a PlayStation e Xbox e sfamato a PC gaming. Ha accolto con entusiasmo il progetto videogiocare.it. Purtroppo spesso non è d’accordo con il pensiero generale riguardo i giochi, ma qualcuno deve pur cantare fuori dal coro. Il suo motto è: “Bisogna prestare poca fede a quelli che parlano molto”. Oh, non lo ha detto lui, ma Catone.

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