Fin da quando giocai per la prima volta Chrono Trigger sul mio fido SNES nel lontano 1995, ho sempre avuto un debole per i JRPG a turni. Mi è sempre piaciuto moltissimo, infatti, il lato strategico di questo sistema di combattimento, che premia l’intelligenza e la strategia, e consente di pensare e valutare bene la situazione prima di decidere quale attacco sferrare contro il nemico di turno.
Non è un caso quindi quanto abbiamo amato, a distanza di tanti anni, Persona 5: un titolo giocato e rigiocato per tante ore anche dopo la recensione, arrivando (forse per la prima volta nella mia carriera di giocatore) a superare le 100 ore di gioco in una singola run.
E’ stato quindi con immenso piacere che ho potuto tuffarmi sulla recensione di Shin Megami Tensei V su Switch grazie ad un codice review fornito da Nintendo. Del resto la serie Shin Megami Tensei è da sempre la serie JRPG principale della bravissima Atlus, e di cui quella di Persona è in realtà una sorta di spin-off.
Scopriamo insieme se anche questa volta ci ritroviamo tra le mani un grande gioco di ruolo di stampo orientale.
E’ un diesel!
Shin Megami Tensei V, come molti altri titoli della stessa famiglia, parte lento e ci mette un po’ a carburare. Intendiamoci, la trama come sempre è uno dei punti di forza del gioco e saprà appassionarvi come non mai nel corso delle numero ore di gioco necessarie per portare a termine l’avventura, ma è bene che siate preparati a dover aspettare che passino le prime ore prima che la storia inizi davvero a decollare.
Come sapete facciamo sempre molta attenzione ad evitare con cura qualsiasi rischio di spoiler, quindi per quanto riguarda la trama preferiamo limitarci a dire che Shin Megami Tensei V vi metterà nei panni (come da tradizione per la serie) di un liceale silenzioso e introverso, al centro di un racconto molto particolare che vedrà apparire demoni, oni e ogni altro genere di spirito o divinità sullo sfondo di una Tokyo ormai distrutta e in rovina.
Ovviamente il vostro alter ego otterrà presto poteri speciali, e potrà soprattutto contare sulla capacità (esattamente come visto in Persona 5) di reclutare i demoni contro cui si scontrerà, generando così uno strano connubio tra classico gioco di ruolo a turni e quello che potremmo chiamare “l’effetto Pokemon“, ossia la voglia di collezionare demoni ed entità soprannaturali dalla nostra parte.
Inoltre la componente narrativa stavolta è stata ulteriormente approfondita attraverso alcune scelte che dovremo prendere nel corso della trama, e le nostre decisioni potranno sbloccare finali differenti, oltre ovviamente ad aumentare significativamente la rigiocabilità del titolo Atlus.
Ce l’ho, ce l’ho, mi manca…
Shin Megami Tensei V introduce per la prima volta la possibilità di scegliere, a differenza di Persona 5, il livello di difficoltà del gioco. Questo aiuta molto chi si avvicina per la prima volta alla serie, e soprattutto permette di non restare bloccati ad un punto particolarmente complicato, visto che il livello di difficoltà è modificabile in qualsiasi momento della partita, e non solo all’inizio del gioco.
Intendiamoci però: il gioco non sarà eccessivamente facile nemmeno al livello di difficoltà più basso, e per questo motivo sarà sempre preferibile dedicarsi alle missioni secondarie, aumentare il vostro livello e soprattutto collezionare e potenziare quanti più demoni possibili da schierare in battaglia, a seconda delle necessità.
Esattamente come visto in Persona 5 infatti, anche stavolta scegliere i demoni giusti nel vostro party sarà fondamentale per vincere i combattimenti più impegnativi (specie quelli contro i boss), oltre ad essere fondamentale anche potenziarli o fonderli tra loro per creare altri demoni più forti.
Come in altri titoli del genere, infatti, potrà capitare di arrivare impreparati alla battaglia contro un nemico di livello eccessivamente alto per noi, e quindi dovremo tornare indietro e far crescere il nostro personaggio ed il nostro party per avere qualche chance di vittoria in più.
Abbiamo impiegato circa 40 ore per arrivare ai titoli di coda di questo nuovo Shin Megami Tensei V, e l’esperienza di gioco è sempre stata estremamente soddisfacente, appassionante per la svolte presenti all’interno della trama, divertente per il sistema di combattimento e mai noioso nemmeno nelle missioni secondarie (cosa rara di questi tempi), anche se ovviamente il genere porta con se, piaccia o non piaccia, la consueta dose di grinding.
Da un punto di vista tecnico, Shin Megami Tensei V è riuscito a convincerci. Il gioco è graficamente gradevole, artisticamente ispirato e il consueto tratto “anime” della serie farà sicuramente felici gli appassionati. Ovviamente il gioco non brilla rispetto a tante produzioni più recenti anche causa delle limitazioni di Nintendo Switch, che spinge ad esempio il gioco a massimo 30fps (e a volte nemmeno a quelli…), ma si tratta di un problema tutto sommato secondario, che non rovina assolutamente l’esperienza di gioco.
Da sottolineare, infine, la presenza dei sottotitoli in italiano, che fanno nuovamente ritorno dopo Persona 5 Royale e che consentono un’esperienza pienamente soddisfacente e godibile anche per chi non conosce la lingua inglese.
Un grandissimo JRPG
Con Shin Megami Tensei V Atlus fa di nuovo centro, regalandoci un grandissimo JRPG, perfettamente in linea con la tradizione della serie. Stavolta però la software house giapponese fa anche quel passo in più che può avvicinare la serie ad un pubblico più vasto, permettendo di cambiare il livello di difficoltà in qualsiasi momento, e soprattutto inserendo nuovamente, dopo Persona 5 Royale, la localizzazione dei testi in italiano. Una trama appassionante, un’ottima caratterizzazione dei personaggi, un sistema di combattimento sempre piacevole e l’estrema varietà di demoni e fusioni consentono a Shin Megami Tensei V di arrivare all’olimpio dei migliori giochi di ruolo di stampo orientale, un gioco assolutamente da non perdere per ogni appassionato del genere che si rispetti ed una nuova, grande esclusiva per Nintendo Switch.
Davvero una grandissima serie, tutti gli amanti dei JRPG non dovrebbero lasciarselo sfuggire ora che (finalmente) è con i sottotitoli in italiano!