Starfield, la recensione della nuova opera di Bethesda divide la stampa internazionale

Dove sarà la verità?

Starfield, la recensione della nuova opera di Bethesda divide la stampa internazionale

STARFIELD RECENSIONE – Inutile negarlo o nascondersi dietro facili commenti: quando esce un gioco attesissimo come Starfiled, la nuova esclusiva per Xbox e PC, le aspettative sono altissime. Il perchè è presto detto: parliamo della nuova opera di Bethesda, acclamata software house autrice in passato di serie di successo come Fallout e Skyrim. Normale, quindi, che chi attende con ansia le recensioni, si aspetti un volto molto alto, sicuramente sopra il 9.

Stavolta, però, il gioco sembra aver diviso la stampa internazionale. Basti pensare che il celebre Destrucotoid ha premiato il gioco addirittura con un 10 e Twinfinite ha premiato il gioco con un bel 9, mentre sono di parere molto diverso siti blasonati come IGN e Gamepost che hanno rifilato al gioco un deludente 7. Della stessa linea anche PC Gamer, che ha dato al gioco “solo” 75/100, l’equivalente di un 7.5, sottolineando come il gioco risulti di livello inferiore sia rispetto a Fallout che a Skyrim.

Si, lo so, qualcuno obietterà: “Eh ma 7 non è un brutto voto“. No, non lo è se lo prendete a scuola. Ma nel mondo dei videogiochi è tutto diverso, e le produzioni maggiori generalmente raggiungono il 9. Senza contare poi l’importanza delle vendite, che per un gioco sono sempre importanti, e in questo anche le recensioni sono fondamentali per dare la giusta spinta agli appassionati nei primi giorni. E, di conseguenza, la distanza tra un 7 e un 9 fa tutta la differenza di questo mondo.

Se volete farvi una vostra opinione (che è sempre la soluzione migliore), non rimane che abbonarvi a Xbox Game Pass per almeno un mese e provare il gioco in prima persona.

 

Webmaster secoli fa di AniGames.it e PlayNow.it, ora fondatore di Videogiocare.it. Appassionato di tecnologia in generale e videogiochi in particolare, inizia il cammino di gamer con una introvabile Irradio TVG 888, per poi innamorarsi completamente del Commodore 64. Il resto è storia. Il suo motto è: "Questo è un problema per il Fabio del futuro".

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