Con l’arrivo di PlayStation 5 e Xbox Series X/S, sicuramente c’è un alto livello di attesa per quanto riguarda l’arrivo di giochi che sfruttino al meglio le potenzialità delle nuove console (a patto, ovviamente, di essere riusciti a procurarsene una). Come accade sempre, del resto, i primi titoli non riescono mai a sfruttare a pieno le possibilità tecniche messe a disposizione dai nuovi e più avanzati sistemi di gioco.
In ogni caso, avere giochi in esclusiva aiuta a sicuramente vedere le prime novità introdotte dalla next-gen, e se PlayStation 5 più già contare su titoli del calibro di Demon’s Souls e Spider-Man: Miles Morales, su Xbox Series X/S i giocatori possono vantare solo l’espansione Gears 5: Hivebusters per gustarsi un po’ di “muscoli” della nuova console (ovviamente tutto cambia se si passa ai titoli multipiattaforma).
C’era quindi grande attesa per The Medium, avventura horror disponibile esclusivamente su Xbox Series X/S e Windows PC, specie per il fatto che il gioco è stato reso disponibile fin dal day one per tutti gli abbonati a Xbox Game Pass Ultimate. Un’attesa ripagata?
Tutto un altro mondo
The Medium è, a conti fatti, un’avventura che si basa fondamentalmente sull’esplorazione e sulla risoluzione di enigmi. Non c’è combattimento, non ci sono armi, non ci sono risorse da collezionare: chi si aspetta quindi anche una minima componente action o survival, resterà deluso. Di fatto il gioco punta tutto sulla narrazione, sulla storia della protagonista e sulla particolare ambientazione a metà tra l’horror ed il paranormale.
Il gioco ci mette infatti nei panni di Marianne, una giovane orfana polacca in possesso di un dono speciale che le consente di visitare un mondo alternativo e spirituale, dove riesce ad entrare in contatto con i morti per aiutarli a trovare la pace e raggiungere l’aldilà.
Non proseguiamo oltre, come nostro solito, per evitare il rischio di spoiler, specie in un gioco che fa della storia uno dei suoi punti di forza, ma vi assicuriamo che The Medium è un gioco che riesce davvero a farvi immergere in un mondo affascinante, complesso e profondo, capace di catturarvi e appassionarvi.
Qualcuno si aspettava un gioco che fosse quasi un erede spirituale di Silent Hill, ma se proprio vogliamo scomodare un titolo del passato il gioco firmato Bloober Team si avvicina decisamente più ad avventure come Alone in the Dark e Syberia.
A passo lento
The Medium è un titolo piuttosto atipico rispetto ai videogiochi più moderni: si tratta infatti di un titolo lento, dalla narrazione tutt’altro che vivace o ricca di suspense o pathos, e se si esclude qualche breve sequenza di gioco in cui dovremo scappare o nasconderci dalla inquietante Fauce, le prime ore di gioco in particolare scorrono senza grossi scossoni emotivi.
Anche l’originale scelta dell’esplorazione dei due mondi paralleli, ossia quello reale e quello spirituale, che può avvenire anche in contemporanea grazie ad un originale split screen, richiede concentrazione e tempo da dedicare all’esplorazione, e questo restituisce sicuramente un gameplay lento e riflessivo.
Attenzione però, perché non abbiamo detto che The Medium sia un gioco noioso: lento non vuol dire questo. Vuol dire piuttosto che i ragazzi di Bloober Team hanno volutamente scelto un approccio atipico rispetto a tanti giochi moderni, regalandoci un’avventura che richiede dedizione, ascolto, lettura e osservazione per essere gustata nel modo migliore.
E, di questi tempi, non è sicuramente poco, specie per quanto riguarda il coraggio mostrato dal piccolo team di sviluppo.
Se però abbiamo decisamente apprezzato tutti i punti di forza e di coraggio di The Medium, bisogna anche ammettere che in alcuni passaggi il gioco forse può risultare eccessivamente farraginoso e prolisso. Forse sarebbe stato meglio, in alcune sezioni, puntare su una maggiore freschezza e velocità senza indugiare troppo su alcuni passaggi inutilmente macchinosi, che rischiano a volte di procure qualche evitabile sbadiglio al giocatore.
Tecnicamente The Medium riesce tutto sommato a dare una bella figura, nonostante si notino i limiti di una produzione minore che, probabilmente, sarà dovuta scendere a patti con un budget limitato. In alcune sequenze, in particolare, si nota una mimica facciale piuttosto piatta e monocorde, oltre a qualche animazione decisamente “legnosa”.
Noi abbiamo provato il gioco su una Xbox Series X e una TV 4K a 120hz, e sicuramente non si tratta del gioco più adatto per gustarsi tutte le potenzialità della console next-gen di casa Microsoft. Vi basterà , ad esempio, avviare e giocare una manciata di minuti a Gears 5 Hivebusters per avere anche solo un’idea di cosa sia capace di regalarci in futuro l’Xbox Series X.
Noi abbiamo impiegato circa 8 ore per arrivare alla fine del gioco: non tantissime, è vero, ma tutto sommato arrivati ai titoli di coda si prova un senso di soddisfazione che non lascia nulla di incompiuto, oltre al piacere di aver vissuto un’avventura che, al netto di qualche piccola caduta, riesce comunque a lasciare il segno.
Un’avventura piacevole ed intensa
The Medium si è rivelata un’avventura piacevole da giocare, con una trama appassionante, profonda ed intensa. L’opera firmata Bloober Team non brilla sicuramente per il lato tecnico, e non è sicuramente il gioco più adatto per gustarsi le potenzialità next-gen su Xbox Series X/S, ma ha il coraggio di proporre un gioco dai ritmi compassati, che richiede dedizione, ascolto, lettura e osservazione per essere apprezzata davvero, e che riesce soprattutto a regalare una storia che rimane impressa. Peccato per qualche passaggio eccessivamente farraginoso, che ogni tanto rischia di far scappare qualche sbadiglio al giocatore, ma nel complesso il team polacco ha saputo regalarci un’avventura che vale davvero la pena di essere giocata e vissuta.