The Technomancer – Recensione

PC PS4 XBOX

Il ritorno della francese Spider

The Technomancer segna il ritorno della piccola software house francese Spider che, pochi anni or sono, aveva pubblicato su PC e console il prequel Mars: War Logs, RPG sci-fi che non aveva avuto un grande successo di critica e pubblico ma che aveva mostrato sicuramente alcune buone idee, forse non tutte riuscite anche a causa del basso budget a disposizione.
Come saranno andate le cose con il sequel The Technomancer? Sicuramente meglio, ma andiamo per gradi…

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Prendi Mass Effect, aggiungi un pò di Mad Max, et voilà!

The Technomancer prende moltissimi spunti da Mass Effect, il celebre e pluripremiato titolo targato Bioware: ad iniziare dal team di specialisti che vi seguirà durante l’avventura e con cui potrete interagire ed approfondire il vostro rapporto, proseguendo con l’ambientazione spaziale ed i dialoghi a risposta multipla con decisioni da prendere che influenzeranno il finale del gioco, e chiudendo con le classi e la crescita del personaggio.
Non che questo sia un difetto, del resto è più che normale prendere spunti da un titolo di successo (basti pensare a quanti titoli anche di buona fattura sono usciti scopiazzando GTA).
Inoltre The Technomancer cerca una propria strada, proponendo un gameplay più action ed in terza persona completo (più simile a Mad Max o Batman che non a Mass Effect) basato su armi e poteri a dispozione.
Si, poteri: The Technomancer infatti basa la storia sul protagonista Zachariah, nato e cresciuto nei bassifondi di Ophir che, dopo aver scoperto il dono di poter controllare l’elettricità, inizia il suo percorso da Technomancer. Da questo spunto parte una storia decisamente ben scritta e abbastanza appassionante, ambientata su Marte e basata sul classico schema di quest principale (da affrontare per andare avanti) e quest secondarie (da affrontare per far crescere e potenziare il vostro personaggio).

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The Technomancer è un titolo sicuramente migliore del suo predecessore, e che nonostante il budget ristretto segna molti punti a favore: la storia è coinvolgente, i dialoghi e le scelte da prendere donano profondità al titolo e ne aumentano notevolmente la rigiocabilità, la varietà dei sistemi di combattimento (potete scegliere tra i diversi stili di lotta in tempo reale) rendono il gameplay piuttosto vario e divertente. Inoltre il doppiaggio in inglese (completamente sottotitolato in italiano) è decisamente ben recitato.

Quello invece in cui pecca il titolo Spider è la qualità tecnica generale: il gioco sembra piuttosto arretrato rispetto alle nuove produzioni maggiori su PC e console, e il gameplay di combattimento a volte risulta un pò legnoso e poco fluido. Anche i tempi di caricamento sono piuttosto lunghi e a volte stancanti (si salva solo su PC con dischi SSD), creando più volte una situazione di noia che potrebbe farvi sbuffare ripetutamente.

Un buon gioco ma nato vecchio

The Technomancer è un titolo che può divertire ed appassionare: il gameplay è vario e riuscito, la storia è ben scritta ed appassionante quanto basta, e i dialoghi a risposta multipla con scelte da prendere durante il gioco gli donano profondità e ne aumentano la rigiocabilità.
Peccato solo che il gioco sia tecnicamente troppo arretrato rispetto alle produzioni più recenti (e più ad alto budget) ed i movimenti e le animazioni dei personaggi risultino a volte troppo legnose. Ci sentiamo in ogni caso di consigliare il titolo i fan del genere in generale e di Mass Effect in particolare: il titolo Spider può regalarvi sicuramente ore ed ore di divertimento.

PRO

  • Storia interessante ed appassionante
  • Dialoghi a risposta multipla e decisioni da prendere
  • Finali multipli

Contro

  • Tecnicamente arretrato
  • Animazioni e movimenti a volte legnosi
  • Caricamenti lunghi
7.6

Buono

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Webmaster secoli fa di AniGames.it e PlayNow.it, ora fondatore di Videogiocare.it. Appassionato di tecnologia in generale e videogiochi in particolare, inizia il suo cammino con una introvabile Irradio TVG 888, per poi innamorarsi completamente del Commodore 64. Il resto è storia.

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