Quando ho dovuto recensire Call of Duty: Modern Warfare su PlayStation 4, devo dire che ho avuto qualche remora ad affrontare un FPS su console. Ho sempre giocato gli FPS in generale, e Call of Duty in particolare esclusivamente su PC. Il perché è presto detto: per questo genere di giochi, trovo estremamente più comodo utilizzare tastiera e mouse.
È stato invece un vero piacere, ed una vera sorpresa, ritrovarmi a giocare il precedente capitolo di Call of Duty assolutamente a mio agio anche su una console tramite gamepad, nonostante (ad essere onesti) continui a trovare mouse e tastiera il sistema di gioco imbattibile per gli sparatutto in prima persona.
Quando mi è stato detto quindi che mi sarei dovuto occupare anche della recensione del nuovissimo Call of Duty: Black Ops Cold War, sempre sulla mia fedele Playstation 4, grazie ad un codice review fornito da Activision, ovviamente ho accolto l’impegno con entusiasmo.
Una delle più grandi e amate saghe FPS sarà riuscita a fare centro ancora una volta?
La vita è una questione di scelte
Call of Duty: Black Ops Cold War è un capitolo in cui Treyarch e Activision hanno deciso di mettere tantissima carne al fuoco, cercando di accontentare sia gli amanti delle avventure single player (tra cui, sinceramente, c’è anche il sottoscritto), sia chi preferisce prevalentemente le sfide online e in multiplayer.
Per quanto riguarda la campagna, ad esempio, in questo capitolo bisogna ammettere che le cose sono state fatte davvero in grande. Difficilmente, infatti, riusciamo a ricordare una trama così curata e appassionante, ricca di sequenze fortemente adrenaliniche e spettacolari (come da tradizione per il brand), nonostante qualche presunto colpo di scena nella storia forse risulti forse un po’ forzato e telefonato.
In particolare risulta particolarmente lodevole la decisione di Treyarch di inserire degli interessanti bivi narrativi che, in base alla decisione presa, porteranno la trama su binari alternativi. Tutto questo ovviamente genera una immedesimazione maggiore del giocatore all’interno della storia, dove sentiremo di avere un peso determinante in base alle scelte che prenderemo, e ovviamente aumenterà esponenzialmente la rigiocabilità del titolo Activision.
Abbiamo impiegato circa 5 ore per terminare la campagna principale. Se però nel precedente Modern Warfare una volta arrivati ai titoli di coda l’esperienza single player si poteva considerare praticamente conclusa, stavolta la possibilità di fare scelte diverse e giocare quindi missioni diverse, con una trama alternativa, permette di giocare a Call of Duty: Black Ops Cold War più volte, godendo ogni volta di un finale alternativo (ce ne sono tre in totale).
Un single player, quindi, estremamente riuscito, e probabilmente uno dei più curati (se non il più curato in assoluto) che si sia mai visto in un capitolo di Call of Duty. Peccato però che, in questa modalità, siano presenti anche alcuni difetti che la saga si trascina ormai da diversi episodi.
Il primo, e più rilevante, è senza dubbio l’intelligenza artificiale dei nemici, che a volte, inspiegabilmente, si lanceranno verso di voi incuranti delle più elementari regole di tattica e di guerriglia, offrendosi come carne da macello e ignorando il nostro fuoco impietoso e mortale.
Il secondo difetto, meno rilevante ma comunque ormai quasi “storico” del brand, riguarda alcune animazioni dei nostri avversari, che spesso e volentieri compiono movimenti o assumono pose scomposte e assolutamente irrealistiche quando vengono colpiti.
Fuoco amico
A fianco della riuscitissima campagna per giocatore singolo, Call of Duty: Black Ops Cold War propone tantissime modalità per giocare in compagnia, sia in modalità cooperativa che in PvP.
La principale è la ormai nota Warzone, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare il pacchetto che scaricherete e installerete è di fatto un’esperienza di gioco a se stante, completamente staccata dal gioco vero e proprio. È infatti necessario scaricarla a parte ed è sempre gestita autonomamente da Infinity Ward. Non ha quindi senso giudicare la parte Battle Royal come parte dell’ultimo capitolo firmato Activision.
Le mappe di Deathmatch, di contro, sono presenti e, al momento, sono solo sei: un numero un po’ ridotto, è vero, ma Activision ha già annunciato un notevole supporto post-lancio assolutamente gratuito, e quindi il titolo è destinato ad arricchirsi esponenzialmente nel tempo e senza alcun costo per i giocatori.
Tornano poi le classiche modalità Dominio e Uccisione Confermata, in grado di garantire come sempre parecchie ore di divertimento, e tra le tante modalità in multiplayer spicca in particolare Zombie, decisamente divertente da giocare in coppia.
https://www.youtube.com/watch?v=zbTfEO8plH8
Uno dei Call of Duty più ricchi di sempre
Call of Duty: Black Ops Cold War è probabilmente uno dei capitoli più ricchi e curati di sempre a livello contenutistico. Treyarch e Activision hanno infatti confezionato un prodotto estremamente riuscito sia nel single player che nel multiplayer. La campagna è intensa, adrenalinica e appassionante come sempre, e offre degli interessanti bivi narrativi in grado di aumentare il coinvolgimento emotivo del giocatore, oltre ovviamente ad aumentare anche esponenzialmente la rigiocabilità. L’offerta multiplayer poi è decisamente varia, ed è destinata a crescere in futuro con tantissimi aggiornamenti gratuiti già annunciati da Activision. Peccato per alcuni difetti ormai storici del brand, come un’intelligenza artificiale a volte ridicola dei nemici, e qualche animazione ancora da rivedere. Piccoli difetti che forse abbassano leggermente il voto finale, ma non intaccano un’esperienza di gioco pirotecnica ed estremamente divertente.