Sarò sincero: se da un lato apprezzo particolarmente i remake, ossia quando un gioco del passato viene riproposto in una veste completamente nuova e inedita, dall’altro non amo particolarmente le remastered, vale a dire quando un titolo che sente ormai il peso degli anni torna sul mercato solo con piccoli aggiornamenti grafici.
E’ stato quindi con grande piacere che ho accolto la notizia di questo Live a Live, visto che si tratta del remake di un gioco che risale all’ormai lontanissimo 1994, quando un’arrembante Squaresoft (ormai già famosissima per le saghe di Final Fantasy e Dragon Quest) pubblicava su Super Nintendo ed esclusivamente sul mercato giapponese questo strano ed originale JRPG.
Un titolo che con il tempo è diventato un vero oggetto di culto per tutta la comunità di appassionati del genere, una gemma preziosa e nascosta che in pochi potevano apprezzare. Ma ora, grazie alla nuova Square-Enix, abbiamo finalmente la possibilità di goderci tutti questa perla in esclusiva su Nintendo Switch.
Ma vale ancora la pena giocarci, o si tratta di un titolo ormai schiacciato dal peso del tempo?
Anni 90 in chiave moderna
Live a Live è un titolo che torna a vivere su Nintendo Switch soprattutto grazie al successo recente della grafica HD-2D. Si tratta di un sistema che ripropone l’intramontabile pixel art mischiandola però sapientemente con elementi grafici in alta definizione e alcuni giochi prospettici che sembrano ricreare un mondo quasi 3D. Chi ha giocato a titoli come Octopath Traveler o il più recente Triangle Strategy sa bene di cosa parliamo: uno stile grafico che permette di ricreare la magia di alcuni storici titoli degli anni 90 in una chiave però fresca, moderna ed estremamente gradevole.
Ma non basta: Square Enix ha infatti deciso di andare incontro ai giocatori inserendo non solo la localizzazione parlata in inglese, ma anche i sottotitoli in tantissime altri lingue, tra cui l’italiano. E così, finalmente, nonostante un attesa durata ben 28 anni, ora Live a Live è un titolo nuovo, rivisto e riadattato sotto tanti aspetti, e soprattutto finalmente accessibile a tutti.
Sette personaggi in cerca d’autore
Live a Live è composto da sette capitoli (più due che sbloccheremo sul finale), ambientati in diverse epoche storiche e con sette protagonisti differenti. I livelli possono essere completati in qualunque ordine, lasciando quindi al giocatore la scelta dell’ordine da seguire, e di partenza completamente indipendenti tra loro. Se oggi (specie pensando proprio a Octopath Traveler) questa idea può sembrare non originalissima, bisogna tener presente che nel 1998 si trattava di una vera e propria innovazione, una trovata originale che si staccava decisamente da trame più tradizionali e lineari come quelle dei vari Final Fantasy.
Live a Live è un classico JRPG con combattimenti a turni, ma il combattimento ha la peculiarità di adattarsi all’epoca storica in cui è ambientata, e soprattutto di svolgersi all’interno della scacchiera del campo battaglia, in cui ii personaggi possono muoversi liberamente, e in cui ogni attacco ha un raggio d’azione specifico e può anche interessare più nemici contemporaneamente.
Una trovata davvero azzeccata, che rende gli scontri piacevoli, rapidi ma anche con una dose di strategia profonda ed estremamente appagante.
Le peculiarità poi delle diverse epoche storiche in cui sono ambientati i capitoli restituisce un titolo davvero originale, in cui non ci si annoia mai, e che è in grado di proporre sempre situazioni diverse e varie. Ovviamente alcune sono più riuscite di altre, ma in generale si ha la situazione che ogni episodio sia rapido (di solito non dura più di 1-2 ore) e divertente, anche se a volte a scapito di una più profonda caratterizzazione dei vari personaggi.
Nostalgia canaglia
Giocare a Live a Live, se da un lato riporta alla mente i grandi capolavori del passato e ci fa compiere un salto indietro nel tempo nostalgico e romantico, dall’altro ci regala anche alcuni scenari attuali e bellissimi. La scelta di utilizzare nuovamente l’HD-2D si rivela quanto mai azzeccata, restituendoci un gioco che mischia sapientemente nostalgia e modernità.
Artisticamente il gioco è ispirato come non mai, e spesso ci ritroveremo a fissare lo schermo con un sorriso stampato sul volto. Ad aumentare la magia poi ci pensa la splendida colonna sonora, anche in questo caso completamente rimodernata rispetto al capitolo originale, e sicuramente tra le più belle mai sentite in un JRPG.
Abbiamo impiegato circa 25 ore per arrivare ai titoli di coda dell’avventura, e dobbiamo dire che è stata un’avventura divertente e appagante, che ci ha fatto rivivere una buona fetta delle emozioni anni 90. Forse la trama non offerte momenti ricchi di pathos come tanti titoli del genere, e la difficoltà tarata verso il basso non vi farà vivere boss fight intense e memorabili, ma Live a Live è diamante che ogni appassionato non dovrebbe lasciarsi scappare, per nessun motivo.
Una gemma da non lasciarsi sfuggire
Live a Live si è rivelato un titolo davvero riuscito, l’ennesima prova che tra i giochi del passato, se riproposti attraverso un remake e non solo tramite più semplici remaster, ci sono davvero delle gemme che hanno ancora tanto da regalare, anche ai videogiocatori moderni. Forse la trama non regala momenti epici ed intensi come alcuni titoli del genere, e la difficoltà tarata verso il basso può far storcere il naso ai puristi del genere, ma non è questo il modo giusto per avvicinarsi alla nuova esclusiva per Nintendo Switch. Live a Live infatti è l’occasione per rivivere uno dei JRPG più folli, vari ed originali mai concepiti, che diverte e fa sorridere senza mai annoiare: un compito davvero non facile di questi tempi.
Mi manca… e dopo la vostra recensione l’ho messo in lista per gli acquisti estivi 😀
Come sempre una delle migliori recensioni del web, bravi!
Spero esca in futuro anche su PC… 😉