SUICIDE SQUAD: KILL THE JUSTICE LEAGUE RECENSIONE – Inutile nasconderlo: quando c’è di mezzo Rocksteady Studios, la software house che ha realizzato l’amatissima serie di Batman: Arkham, le aspettative sono sempre altissime. E non stupisce quindi che, fin dal primo annuncio, Suicide Squad: Kill The Justice League abbia attirato le attenzioni di un po’ tutti i videogiocatori, appassionati e non della serie della saga dell’uomo pipistrello.
A dire il vero, c’era anche qualche perplessità: la scelta di utilizzare più protagonisti, tutti poco carismatici rispetto a Batman, in un Games as a Service (ossia un gioco in continuo sviluppo futuro con extra a pagamento) aveva fatto sorgere più di un dubbio sulle scelte iniziali della software house inglese. Del resto era ancora sotto gli occhi di tutti il poco successo riscosso da Marvel’s Avengers, titolo di genere decisamente affine ma che poteva però contare su protagonisti decisamente più amati come Capitan America, Hulk, Thor, Iron-Man e così via.
A discapito di tutto, Rocksteady sarà riuscita a fare comunque centro anche questa volta?
La Squadra Suicidio: nomen omen?
Se è vero che la costruzione di una buona casa parte dalla fondamenta, Suicide Squad: Kill The Justice League poggia su fondamenta decisamente traballanti. Le scelte iniziali di Rocksteady infatti si sono rivelate completamente errate, proprio a cominciare dalla scelta del party. Harley Quinn, Capitan Boomerang, Deadshot e Re Squalo non sono proprio gli eroi che abbiamo sempre desiderato impersonare. Ok, l’idea di stare per una volta dalla parte dei cattivi e combattere la Justice League di Superman e Batman diventati cattivi poteva essere una trovata riuscita ed originale, ma i protagonisti mancano completamente di appeal. Inoltre il gioco, a differenza di come qualcuno potrebbe pensare, non è un picchiaduro, bensì uno shooter.
Non che questo sia necessariamente un difetto, intendiamoci, ma già così bisogna togliere al gioco quella splendida dose di acrobazie e sequenze di combattimento spettacolari che aveva fatto tanto amare la serie Batman: Arkham. Qui invece si spara, si spara, e poi si spara ancora, con un gun-play ben realizzato e appagante, questo e vero, ma anche tremendamente noioso, spesso confusionario e, alla lunga, ripetitivo.
E in tutto questo non viene nemmeno in aiuto il mondo di gioco, un open world vuoto e con missioni secondarie banali e ripetitive, che spinge poco il videogiocatore ad esplorare o a dedicarsi a qualcosa che non sia la semplice main quest, anche fosse solo per far crescere il proprio personaggio, caratteristica presente nel gioco ma comunque troppo poco incisiva. Insomma, la sensazione di un passo falso, inevitabilmente, è arrivata.
Una storia riuscita
Tutto male quindi? No, per fortuna no. A risollevare le sorti di questo Suicide Squad: Kill The Justice League ci pensa per fortuna una modalità single player tutto sommato riuscita. Chi temeva quindi un titolo dedito esclusivamente al multiplayer cooperativo (comunque presente) può tirare un sospiro di sollievo. E che il gioco sia indirizzato principalmente al giocatore singolo lo si capisce dalla storia che viene raccontata con la solita maestria a cui ci ha abituato il team di sviluppo inglese.
La trama infatti è ben scritta, divertente e scanzonata come ci si aspetterebbe del resto con protagonisti del genere, la recitazione dei personaggi è ottima, e alcune sequenze (soprattutto quelle in cui fanno capolino i vari membri della Justice League come Superman, Flash e Batman) sono decisamente riuscite e piacevoli da seguire.
Anche sul lato lato tecnico, poi, pur non facendo gridare al miracolo, Recksteady ci regala comunque un titolo piacevole e ben realizzato. Noi abbiamo giocato a Suicide Squad: Kill The Justice League grazie ad un codice review fornito dal publisher in versione PC, giocandolo con una Geforce RTX 4070, una CPU Intel i9-11900 e 32GB su uno schermo ultrawide (che il gioco supporta nativamente) a 3440×1400 a dettagli alti, senza notare nessun problema davvero rilevante, se si esclude qualche piccolo problema minore con il ray-tracing attivo.
Un gioco solo per appassionati
Inutile nascondersi, Suicide Squad: Kill The Justice League è un passo falso di Rocksteady. Un gioco riuscito solo in parte, che riesce a proporre un single player che parte bene, con una buona componente narrativa e un sistema di combattimento da sparatutto in terza persona solido e appagante. Peccato però che, alla lunga, il gioco riveli un open world vuoto, pieno di missioni ripetitive, caotiche, e dove sparare e basta alla lunga, inevitabilmente, stanca. Un gioco tutto sommato sufficiente, in cui però manca il guizzo che lo elevi sopra la media, e che ci sentiamo di consigliare solo agli appassionati dell’universo DC.