Il nuovo Donkey Kong Bananza, atteso per il 17 luglio su Nintendo Switch 2, non è solo il ritorno del gorilla più famoso dei videogiochi in un’avventura completamente tridimensionale. È anche – e soprattutto – l’opera di un team che ha già lasciato il segno: quello di Super Mario Odyssey.
E’ stato proprio Bill Trinen, vicepresidente Nintendo per l’esperienza utente, a confermare ciò che molti sospettavano: dietro Bananza c’è lo stesso gruppo di sviluppatori che nel 2017 firmò uno dei giochi più apprezzati dell’era Switch. Un dettaglio non da poco.
Un’eredità importante
Super Mario Odyssey non è stato un semplice gioco di Mario. È stato un capolavoro acclamato dalla critica, con valutazioni eccellenti e milioni di fan affezionati. A distanza di quasi otto anni, il ritorno di quel team fa inevitabilmente alzare le aspettative, anche se questa volta al centro della scena non c’è l’idraulico italiano, ma un Donkey Kong pronto a conquistare nuovi scenari.
La domanda che sorge spontanea è se questo significhi dover attendere ancora a lungo per un nuovo capitolo 3D dedicato a Mario. Potrebbe darsi che un altro team Nintendo stia già lavorando in parallelo a una nuova avventura per l’eroe baffuto, oppure che Donkey Kong Bananza sia nato proprio al posto di quel sequel che molti speravano.
In ogni caso, sapere che l’ultima fatica del team di Odyssey è un platform 3D dedicato a Donkey Kong alza il livello dell’interesse – e delle speranze. Bananza promette di essere il primo vero platform tridimensionale dedicato al personaggio dopo oltre 25 anni. E a giudicare dallo stile visivo, dall’interfaccia e dalle meccaniche di gioco, le basi per un’esperienza di qualità ci sono tutte.