Metaphor: ReFantazio, sviluppato da Atlus, è il primo grande progetto originale degli autori di Persona e Shin Megami Tensei in più di un decennio. Uscito finalmente da qualche giorno, il gioco si propone di ridefinire il genere JRPG con un mondo fantasy vibrante, personaggi indimenticabili e una trama ricca di significato. La combinazione di atmosfere oniriche e meccaniche di gioco raffinate prometteva di rendere Metaphor un titolo che non solo esalta le radici del genere, ma che riesce anche a innovare e stupire in molti aspetti.
Dopo il successo di Persona 5, Atlus aveva il difficile compito di creare un titolo che potesse staccarsi dalle atmosfere urbane della serie Persona e riportare i giocatori in un mondo fantasy. Metaphor: ReFantazio riesce in questo intento, offrendo un’esperienza che guarda al futuro della serie JRPG. Scopriamo insieme se tutto è andato nel verso giusto.
Un mondo incantato
Il setting di Metaphor: ReFantazio è un vibrante mondo fantasy dominato da antichi regni, creature leggendarie e potenti divinità. Il protagonista è un ragazzo orfano della tribù Elda, una minoranza non certo amata nel mondo di gioco e che, accompagnato dalla piccola fata Gallica, cercherà di spezzare la maledizione che grava sul giovane principe del suo regno. Sebbene la trama possa sembrare un cliché, Atlus riesce a darle un tocco unico grazie a una narrazione emotiva e a personaggi profondamente caratterizzati. Ogni compagno che si unirà al gruppo ha una storia personale ben sviluppata, che arricchisce l’esperienza complessiva.
Uno degli elementi più distintivi è la costruzione del mondo. Ogni città, foresta e dungeon è realizzato con un’attenzione ai dettagli davvero impressionante, ma va detto che la struttura di alcune aree può sembrare un po’ lineare, specialmente rispetto alle aspettative di un open world più ampio. Inoltre alcune missioni secondarie, pur essendo utili per lo sviluppo dei personaggi, non sempre risultano particolarmente coinvolgenti, rischiando di interrompere il ritmo narrativo. Tuttavia, fortunatamente, sono solo piccole sbavature in un quadro generale di eccellenza.
Combattimento a turni, ma non troppo
Il cuore di Metaphor è senza dubbio il sistema di combattimento a turni, che prende ispirazione dai classici del genere JRPG, ma introduce nuove meccaniche per mantenere il gameplay fresco. Il sistema che permette di creare sinergie in battaglia a seconda dei legami tra i personaggi, in particolare, è una delle innovazioni più apprezzabili, ma va anche notato che per la prima volta Atlus ha snellito moltissimo le fasi di esplorazione, dove sarà possibile abbattere velocemente i nemici più deboli con pochi semplici colpi. Questo permette quindi al giocatore di potersi tuffare nelle battaglie a turni solo quando il nemico è davvero in grado di impensierirci.
Il livello di difficoltà è ben bilanciato: Metaphor non si limita a offrire un’esperienza lineare, ma presenta sfide che richiedono attenzione e strategia, soprattutto nei combattimenti contro i boss. La sensazione di progresso è costante, e ogni vittoria dà una gratificazione tangibile, spingendo il giocatore a voler affrontare la prossima sfida con rinnovata determinazione. Il gioco è impegnativo, ma Atlus ha cercato di non strafare, cercando di rendere il gioco accessibile ad un’ampia fetta di pubblico, anche grazie ad un evidente facilità con cui si possono gestire le abilità e i potenziamenti del party. Del resto parliamo sempre di un gioco che, per arrivare i titoli di coda, richiede non meno di 70 ore circa, e in giochi del genere è fondamentale rendere tutta la parte gestionale il più semplice e immediata possibile.
Un capolavoro artistico e musicale
Dal punto di vista tecnico e artistico, Metaphor: ReFantazio è un autentico spettacolo per gli occhi e per le orecchie. La direzione artistica è semplicemente straordinaria, con un utilizzo sapiente dei colori e uno stile che riesce a fondere elementi fantasy tradizionali con un’estetica moderna. I personaggi sono disegnati con il tocco inconfondibile del team Atlus, ricchi di dettagli e con un design accattivante, che li rende immediatamente riconoscibili e memorabili.
Ma è la colonna sonora, composta da Shoji Meguro, che eleva ulteriormente l’esperienza di gioco. I brani, che spaziano da melodie epiche a pezzi più intimi e riflessivi, accompagnano perfettamente ogni fase dell’avventura. Ogni battaglia, esplorazione o dialogo è accompagnato da una traccia musicale che cattura e amplifica l’atmosfera del momento, rendendo il viaggio ancora più immersivo.
Atlus fa centro di nuovo
Metaphor: ReFantazio è un trionfo per il genere JRPG, che riesce a combinare elementi classici con innovazioni che lo rendono fresco e appassionante. La profondità della trama, l’eccellente caratterizzazione dei personaggi e il sistema di combattimento strategico si fondono perfettamente con un comparto tecnico e artistico di altissimo livello. Se siete – come il sottoscritto – appassionati di giochi di ruolo giapponesi con combattimenti a turni o un fan delle opere di Atlus, questo titolo è un must assoluto. Con la sua narrazione emozionante e il mondo di gioco affascinante, Metaphor: ReFantazio dimostra di essere un degno successore dei grandi JRPG e uno dei migliori giochi del 2024.
Tatti Barletta
Ottima recensione come sempre. Messo in coda per l’acquisto in versione PS5…. magari come regalo di Natale? 😀