Wild Hearts S arriva finalmente sul mercato: si tratta della versione aggiornata per Nintendo Switch 2 dell’action hunting game di Koei Tecmo, che già al lancio su console più potenti aveva saputo distinguersi come una valida alternativa alla saga di Monster Hunter. L’idea di portare su una console portatile un’esperienza così ricca e strutturata è senza dubbio ambiziosa — e in parte, anche riuscita. Ma non tutto fila liscio come dovrebbe.
Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
Caccia e costruzioni strategiche
Il cuore dell’esperienza resta invariato: combattimenti contro enormi creature (i Kemono), da affrontare da soli o in cooperativa, alternando attacchi, schivate e uso strategico dei Karakuri, le costruzioni modulari che rendono il gameplay unico nel genere. In questo, Wild Hearts S mantiene intatta tutta la sua anima: il sistema di combattimento è ancora oggi tra i più soddisfacenti del panorama action, grazie anche a un buon livello di sfida e a nemici ben caratterizzati.
La costruzione in tempo reale di torrette, trampolini, barriere o armi temporanee continua a dare ritmo e verticalità ai duelli, richiedendo prontezza di riflessi e pianificazione.
La struttura del gioco offre una campagna corposa, con tante missioni secondarie, cacce, materiali da raccogliere e un buon grado di personalizzazione dell’equipaggiamento. L’introduzione di piccoli miglioramenti alla qualità della vita rispetto alla versione originale (come caricamenti più rapidi e gestione più intuitiva del crafting) rendono l’esperienza più fluida, anche se non rivoluzionano la formula.
Il porting su Switch 2: tra luci e ombre
Ed è qui che emergono le prime crepe. Tecnicamente, Wild Hearts S fa del suo meglio per girare in modo stabile su Switch 2, e nella maggior parte dei casi ci riesce: il frame rate è abbastanza fluido e gli ambienti mantengono una certa bellezza artistica. Tuttavia, rispetto alle versioni PS5 e Xbox Series, il gioco perde colpi in definizione, effetti particellari e dettaglio delle texture.
Ci sono momenti in cui l’azione si fa troppo caotica e il calo di nitidezza compromette la leggibilità. Anche il sistema di lock-on e la telecamera, già criticati nella versione originale, non sono stati migliorati a sufficienza.
Giocare a Wild Hearts S in modalità portatile è senza dubbio uno dei motivi principali per scegliere questa versione. Portarsi dietro un’esperienza così densa e strutturata è un piccolo miracolo, e per chi ama il genere “hunting game”, poter affrontare missioni in treno, in pausa pranzo o comodamente sul divano senza TV rappresenta un valore aggiunto non trascurabile.
La colonna sonora accompagna con discrezione ma efficacia le fasi più intense delle cacce, e il sound design delle creature è curato e d’impatto.
The Review
Una caccia riuscita, ma con qualche graffio
Wild Hearts S riesce a portare su Nintendo Switch 2 un titolo di tutto rispetto, con un sistema di caccia solido e appagante, ma con alcune limitazioni evidenti sul piano tecnico e nella qualità complessiva del porting. Chi non ha mai giocato l’originale e possiede la nuova console di Nintendo troverà comunque un'esperienza ricca, coinvolgente e longeva, anche se non priva di compromessi.
PRO
- Sistema di combattimento sempre divertente e strategico
- Esperienza portatile solida e appagante
- Tanti contenuti e buon senso di progressione
- Karakuri ancora originali e ben implementati
CONTRO
- Comparto tecnico altalenante
- Telecamera e lock-on da rivedere