Come probabilmente qualcuno forse ricorderà, il primo Little Nightmares ci aveva decisamente convinto in fase di recensione. Pubblicato da Bandai Namco e sviluppato da Tarsier Studios, talentuoso team di sviluppo svedese, il primo capitolo riusciva a mescolare sapientemente atmosfere horror, con alcuni personaggi e situazioni che sembravano tratte veramente da un incubo, con meccaniche di gameplay che richiedevano continuamente all’utente la necessità di risolvere alcuni rompicapo per poter avanzare nell’avventura.
Inutile dire che, visti gli ottimi riscontri sia da parte della stampa che da parte del pubblico, era solo questione di tempo prima che arrivasse un sequel. Ed ecco arrivare infatti puntuale questo Little Nightmares 2, sbarcato finalmente su PlayStation 4, Xbox One, Windows PC, Nintendo Switch e Google Stadia.
Il gioco inoltre, come sempre, è giocabile anche sulle console next-gen, vale a dire PlayStation 5 e Xbox Series X/S, grazie alla retrocompatibilità.
Abbiamo potuto gustarci il gioco grazie ad un codice review fornito dal publisher, che abbiamo divorato proprio su una Xbox Series X. Scopriamo insieme se, con questo nuovo capitolo, i ragazzi di Tarsier Studios hanno nuovamente portato a casa il risultato.
L’unione fa la forza
Little Nightmares 2 non tradisce le aspettative di chi voleva tuffarsi nuovamente nel mondo distorto e dalle tinte inquietanti che avevamo già affrontato nel capitolo precedente. Il gioco, ad onor del vero, è in realtà un prequel del primo Little Nightmares, visto che gli eventi si collocano prima di quelli narrati nel titolo del 2017. Non sarà quindi necessario aver giocato per forza a Little Nightmares per gustarsi appieno Little Nightmares 2.
Anzi, da un punto di vista cronologico degli eventi narrati sarebbe anzi più giusto iniziare proprio da questo secondo capitolo.
Nel gioco controlleremo il nuovo protagonista del gioco, vale a dire Mono, accompagnato però dalla bambina che già abbiamo amato nel primo capitolo, Six. Non saremo però noi a controllare questo personaggio (anche se potremo prenderlo per mano e forzarne lo spostamento), ma sarà gestito costantemente dall’intelligenza artificiale del gioco.
Se da un punto di vista del gameplay il gioco ricalca fedelmente la formula del primo capitolo, una ventata di aria fresca è introdotta proprio dall’interazione dei due protagonisti. Intendiamoci: il titolo firmato Tarsier Studios rimane un’avventura esclusivamente single player, ma la piccola Six è gestita piuttosto bene e gli enigmi da risolvere sfruttando la cooperazione dei due personaggi risulta una piacevole novità.
Hai paura? E fai bene…
Chi ha amato Little Nightmares difficilmente potrà non amare anche Little Nightmares 2. Tutta la meraviglia per la stupenda direzione artistica, la caratterizzazione dei personaggi e la splendida e angosciante ambientazione di gioco, già viste nel capitolo precedente, sono puntualmente presenti anche in questo seguito.
Tra una sezione platform, una stealth in cui ci dovremo nascondere da qualche inquietante nemico e qualche nuova sezione di combattimento, saranno nuovamente gli enigmi ed i rompicapo a bloccarci principalmente lungo la strada.
Nulla di eccessivamente difficile, intendiamoci: il gioco per fortuna scorre sempre piuttosto piacevolmente, e la narrazione priva di parlato o testo ma completamente affidata alla parte visiva e musicale, che vanta una colonna sonora davvero riuscitissima, risulta sempre leggera e gradevole.
Unica eccezione rimangono però alcune sezioni di gioco che risultano, esattamente come nel primo capitolo, eccessivamente trial & error, costringendovi a giocare e rigiocare alcune sequenze (a volte anche allo sfinimento) prima di riuscire a superarle.
Abbia riscontrato infatti alcuni picchi di difficoltà eccessivi che fortunatamente non arrivano mai alla frustrazione, ma che costringono comunque a dover rigiocare qualche particolare sezione troppe volte, complice spesso un input lag rilevante e soprattutto determinante per qualche impietosa morte.
Si tratta di momenti poco in linea con il resto dell’avventura che, fortunatamente, scorre via senza troppi pensieri.
Abbiamo terminato Little Nightmares 2 in circa 6 ore, e non è poco, specie se considerate che il capitolo precedente durava quasi la metà. Al netto di questi saltuari momenti un po’ stancanti, la nostra avventura è trascorsa sempre con piacere, costantemente sospesi tra la bellezza dell’ambientazione, l’incanto dei colori e il terrore di alcune situazioni horror davvero riuscitissime.
Un ritorno in grande stile
Il piccolo, grande gioco firmato Tarsier Studios ritorna in grande stile con un prequel davvero riuscitissimo. Little Nightmares 2 ricalca la formula già vista nel primo capitolo, ma proponendo una storia più matura, lunga e profonda, e con meccaniche di gioco più complesse grazie anche alla costante interazione tra i due protagonisti, Mono e Six. Le circa 6 ore necessarie per terminare l’avventura, nonostante qualche sezione eccessivamente trial & error e qualche picco di difficoltà mal gestito, trascorrono davvero piacevolmente, complice un’ambientazione sempre incantevole, una direzione artistica ispiratissima, una grande colonna sonora e, ovviamente, situazioni horror e surreali davvero angoscianti. Un titolo davvero da non lasciarsi sfuggire, specie se siete tra i tanti che hanno apprezzato (giustamente) il primo capitolo.
Ottima recensione. Ho amato il primo capitolo, e farò sicuramente mio anche questo! 😉