Tekken 7 – Recensione

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La saga di Tekken si è imposta, nella storia dei videogiochi, come una delle più famose ed interessanti in ambito di picchiaduro 1vs1 in 3D. Nonostante il primato, da questo punto di vista, spetti a Virtua Fighter (di cui faccio fatica a dimenticare le prime, catastrofiche partite in sala giochi), Tekken ha saputo imporsi con ampio successo in ambito casalingo grazie alle perfetta conversione arrivata su PSX. Da allora, tutti i capitoli del brand Bandai-Namco hanno sempre destato moltissimo interesse nel mondo videoludico, vista l’ampia fanbase di cui gode il gioco. Ed è quindi con molto piacere che siamo finalmente pronti, dopo alcuni giorni di gioco, a parlarvi di questo settimo capitolo.

Una storia che parte da lontano

In realtà, per dovere di cronaca, dobbiamo puntualizzare che i capitoli di Tekken non sono stati solo sette, ma molti di più. Infatti, tra versioni speciali e simili, ad oggi si contano ben 14 titoli. Come spesso accade infatti, quando una serie ha successo, la software house ed i produttori tendono a spremere il più possibile la gallina dalle uova d’oro, con il rischio di rendere l’esperienza più banale e ripetitiva.

Questo è un problema che, ovviamente, non riguarda solo la saga di Tekken: anche quella di Street Fighter, ad esempio, ha sofferto dello stesso problema in moltissimi capitoli. Con questo Tekken 7 il pubblico era piuttosto diviso: c’era chi sperava in una ventata di aria fresca, e chi voleva invece un ritorno alle origini che non snaturasse eccessivamente il gioco ma si concentrasse più sul perfezionamento del gameplay. Da questo punto di vista, possiamo dirvi che sono stati più fortunati i secondi: Tekken 7 infatti non rischia, e piuttosto che stravolgere una formula di successo, si “accontenta” di perfezionarla sotto molti aspetti, limando in particolare il bilanciamento dei combattenti ed inserendo tante modalità di gioco.

Il risultato è un gioco forse poco innovativo ma estremamente migliorato, che farà sentire a casa i tanti fan della saga Bandai-Namco. In realtà c’è da dire che il gioco cerca di anche di adeguarsi ai nuovi standard moderni: basti pensare alla modalità Storia, che si ispira palesemente a quella di Injustice 2. La Saga dei Mishima infatti vi metterà al centro di una lunga trama (che però, rispetto a quella del titolo NetherRealm Studios, risulta piuttosto noiosa e a tratti paradossale) che, tra un filmato ed una schermata stile anime, proporrà un combattimento con il personaggio protagonista del momento.

Oltre a questo, Bandai Namco propone per il giocatore singolo anche la modalità Tesoro (una serie di scontri dove raccogliere denaro per sbloccare alcune customizzazioni) e l’immancabile modalità Arcade, ma bisogna ammettere che tutte queste modalità non riescono a tenere vivo l’interesse del giocatore singolo più di tanto.

E’ più bello insieme

Questa leggera velatura di delusione però, fortunatamente, è destinata a dissiparsi completamente quando ci lanceremo negli scontri contro amici ed avversati online. Tekken 7 infatti, come del resto accade quasi sempre con i picchiaduri 1vs1, riesce a dare il meglio di se in multiplayer, sia in locale che in combattimenti in rete. E’ in queste occasioni infatti che il titolo targato Bandai Namco mostra i muscoli con il suo solito gameplay praticamente perfetto, l’ottimo bilanciamento dei combattenti, l’ampio roster dei personaggi e l’interessante novità del Rage Art, una modalità “rabbia” che vi permetterà, quando sarete in difficoltà, di portare colpi più potenti o concentrare tutta l’energia in una super mossa altamente spettacolare.

Tecnicamente Tekken 7 si è rivelato molto ben fatto: graficamente il gioco Bandai Namco è bello a vedersi (anche se ovviamente non è la grafica il suo punto di forza…), le musiche sono perfettamente in tema ed il doppiaggio è ben realizzato, nonostante ci sia qualche situazione a dir poco surreale: basti pensare alla scena in cui si confrontano Heiachi, Nina e Claudio, dove il primo parla giapponese, la seconda inglese ed il terzo italiano. Come fanno a capirsi rimane un mistero.

Un ottimo picchiaduro, specie con gli amici

Tekken 7 conferma le ottime premesse dei mesi passati e si rivela un picchiaduro perfettamente calibrato, tecnicamente gradevole, con un roster ampio e vario ed estremamente divertente se giocato contro amici e avversari online. Peccato solo che il gioco mostri il fianco nella modalità a giocatore singolo, poco curata e piuttosto noiosa, specie per quanto riguarda la Saga dei Mishima. Un titolo in ogni caso consigliato agli appassionati, che ritroveranno il gameplay tecnico, appagante e divertente che hanno imparato ad amare in questi anni.

PRO

  • Gameplay tecnico ed appagante
  • Divertente con gli amici
  • Roster ampio e vario
  • Rage Art è una novità interessante

Contro

  • Single player scarso
  • La Saga dei Mishima è noiosa
8.2

Molto buono

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Webmaster secoli fa di AniGames.it e PlayNow.it, ora fondatore di Videogiocare.it. Appassionato di tecnologia in generale e videogiochi in particolare, inizia il suo cammino con una introvabile Irradio TVG 888, per poi innamorarsi completamente del Commodore 64. Il resto è storia.

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