Shadow Tactics: Blades of the Shogun – Recensione

PC PS4 XBOX

In principio era Commandos. Poi ci fu anche l’ottimo Desperados: Wanted Dead or Alive. E infine, poco o nulla. Gli strategici in tempo reale in cui si controllano solo pochi personaggi, dopo una buona partenza tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000, non sono stati tantissimi. La serie Commandos sicuramente è uno dei rappresentati più noti del genere, seguita poco dopo dal bellissimo Desperados, che dall’ambientazione bellica ci trasportava in quella western.

Da allora, gli esponenti del genere sono stati pochissimi, e generalmente di scarsa qualità. A risollevare le sorti ci prova Daedalic Entertainment, la piccola compagnia tedesca che ultimamente ci sta regalando molti titoli davvero interessanti. Ecco arrivare quindi Shadow Tactics: Blades of Shogun,  che ci porta nel nobile mondo dei samurai. Scopriamo come è andata.

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Corsi e ricorsi storici

“Ma se un genere piace, perché abbandonarlo?”. Forse è questa la domanda che si saranno fatti i ragazzi di Daedalic. Del resto spesso gli utenti si sono lamentati della mancanza ormai da anni di buoni titoli di questo genere, e la coraggiosa software house tedesca (insieme a Mimimi Productions) propone un titolo che finalmente prova a colmare questa lacuna.

Shadow Tactics: Blades of Shogun vi mette infatti al comando di un manipolo di eroi capitanato dal ninja Hayato, decisi a combattere per conto del nuovo pacifico Shogun contro banditi e rivolte, in una nobile ma sanguinosa epoca qual’è quella del Giappone del periodo Edo. Ognuno dei 5 protagonisti che incontrerete e controllerete con il proseguire della storia ha le proprie capacità uniche, e spesso (come da tradizione) solo l’utilizzo combinato delle loro capacità vi porterà al successo.

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Il titolo di Daedalic Entertainment però non si risolve solamente in un clone o un omaggio ai giochi del passato come i citati Commandos o Desperados, ma propone un prodotto affascinante ed appassionante, con una storia ed un’anima propria ed una buona varietà di livelli e situazioni, capace di appassionare anche i nuovi giocatori in cerca di un titolo riflessivo e gratificante. A tratti, infatti, Shadow Tactics sa essere anche piuttosto difficile, ma senza essere mai frustrante. Il gioco propone infatti 3 livelli di difficoltà (i classici facile, normale e difficile) che è possibile cambiare liberamente durante il gameplay. Inoltre un comodo e rapido sistema di salvataggi e caricamenti veloci vi permetterà di provare ad affrontare una sezione di gioco con la tattica che avete scelto e, qualora si riveli fallimentare, ricaricare e riprovare solamente quella situazione senza dover ripetere tutto.

Tecnicamente il gioco risulta molto gradevole, anche se ovviamente si tratta di un titolo che non fa certo della grafica il suo punto di forza. Unico neo forse le animazioni, su cui si poteva fare qualcosa di più, specie in alcune situazioni.

Ottima la colonna sonora, perfettamente in tema, ed il doppiaggio in inglese dei personaggi (è possibile scegliere anche la lingua giapponese per rendere l’esperienza ancora più realistica). Peccato solo per la mancanza dell’italiano almeno tra i sottotitoli, fattore che potrebbe scoraggiare chi non ha familiarità con la lingua inglese.

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Un ottimo ritorno di un genere dimenticato

Shadow Tactics: Blades of Shogun segna il ritorno di un genere di giochi messo da parte per far posto a gameplay più spettacolari e pirotecnici. Era dai tempi di Commandos e Desperados che non appariva sulla scena un RTS stealth così gratificante e ben realizzato, impegnativo ma senza scivolare mai nella frustrazione. Peccato solo per le animazioni, su cui si poteva probabilmente fare qualcosa di più, e per la mancanza dell’italiano nei sottotitoli, fattore che potrebbe scoraggiare forse una fetta di pubblico. In ogni caso, Shadow Tactics è un ottimo gioco, che consigliamo senza riserve a chi aspettava un buon esponente di un genere ingiustamente dimenticato. Brava Daedalic e brava Mimimi Productions!

PRO

  • Grande ritorno di un genere ingiustamente dimenticato
  • Impegnativo ma mai frustrante
  • Ottima colonna sonora e doppiaggio (anche in giapponese)
  • Buon utilizzo di salvataggi e caricamenti rapidi

Contro

  • Animazioni non eccellenti
  • Manca l'italiano
8.5

Molto buono

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Webmaster secoli fa di AniGames.it e PlayNow.it, ora fondatore di Videogiocare.it. Appassionato di tecnologia in generale e videogiochi in particolare, inizia il suo cammino con una introvabile Irradio TVG 888, per poi innamorarsi completamente del Commodore 64. Il resto è storia.

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