STREET FIGHTER 6 RECENSIONE – Sarà sincero: da ragazzino ero un fan di Street Fighter. Ho passato la mia adolescenza giocando a Street Fighter II in puzzolenti e malfamate sale giochi dei primissimi anni ’90, e solo Dio sa quante lire ho speso per giocare con Ryu, Ken e Guile (i miei personaggi preferiti all’epoca) per arrivare alla fine della storia che aveva, rigorosamente diversa, ogni personaggio.
Con l’arrivo in casa del mai lodato abbastanza SNES, il sogno diventava realtà: finalmente avevo una copia praticamente identica alla versione da bar da giocare liberamente, e le tante monete spese in sala giochi si sono trasformate in tante ore di divertimenti senza limiti, da solo e con gli amici. Da allora però di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e a dire il vero la serie negli ultimi anni non era più riuscita ad appassionarmi come un tempo. I videogiochi si erano evoluti, e non sempre Capcom era riuscita a stare al passo coi tempi e proporre qualcosa di nuovo ed interessante, accontentandosi a volte di restare nella sua comfort zone di “semplice” picchiaduro a incontri.
Sarà successo anche con questo nuovo, promettente capitolo, o Capcom è riuscita a sorprendere e tornare ai fasti di un tempo?
Combattimenti per tutti i gusti
Fin da quando ho lanciato Street Fighter 6 per la prima volta su PS5 (la versione a noi fornita per recensione), sono stato letteralmente travolto dalle tante modalità di gioco. Ne abbiamo davvero per tutti i gusti: oltre alla classica modalità Arcade, in cui vivremo la storia di ogni personaggio, troviamo la modalità Allenamento, gli scontri ed i tornei Online, e le Battaglie Estreme, personalizzabili sotto ogni punto di vista. Per non parlare poi della modalità World Tour, vera grande novità di questo capitolo, e di cui parleremo approfonditamente più avanti.
Il roster poi non è mai stato così ricco: tra vecchie conoscenze, che potremmo definire ormai storiche, e nuovi personaggi, al momento del lancio si contano ben 22 personaggi, ma sicuramente con il tempo la lista è destinata ad aumentare considerevolmente tramite aggiornamenti e DLC.
Il sistema di combattimento poi fa sentire subito i veterani a casa, visto che è tecnico e spettacolare come sempre, ma anche i neofiti potranno scegliere tra 3 diverse modalità di controllo: Classico, Moderno e Dinamico. Se il primo è quello standard della serie di Street Fighter, il secondo propone invece una versione semplificata e più immediata (specie per le mosse speciali, che richiedono un solo tasto da premere per essere eseguite), mentre il terzo propone addirittura mosse automatiche e poco controllo del personaggio.
A spasso per il mondo
World Tour, dicevamo, è però la vera, grande novità di Street Fighter 6. Se inizialmente, da quanto è stata presentata, poteva sembrare un semplice extra di poco conto (e, forse, anche poco promettente), ora invece possiamo dire con sicurezza che è il vero asso che Capcom cala sul tavolo per vincere la partita. Si tratta infatti di una modalità che rappresenta praticamente un gioco extra standalone, e per di più estremamente vario, ricco e divertente.
Nei panni di un personaggio da noi creato, infatti, potremo esplorare Metro City (si, quella di Final Fight) per far crescere il nostro personaggio, farlo addestrare dai tanti maestri sparsi nel mondo di gioco, personalizzarlo con stili e mosse che imparerà da loro, fino a portarlo all’inevitabile gloria finale. Ma non solo: il mondo di gioco è ricco di extra e posti da visitare: negozi dove comprare capi di abbigliamento, ristornanti dove mangiare e location dove potremo affrontare tantissimi mini-game. Insomma, una modalità che rende questo Street Fighter 6 una vera avventura, e che in più punti ci ha ricordato la serie Yakuza.
Tecnicamente il gioco risente forse troppo della sua natura cross-gen, ossia del dover girare anche su PS4 e Xbox One oltre che su PS5, Xbox Series X/S e PC. Intendiamoci, non si può certo dire che Street Fighter 6 sia brutto, ma sicuramente non si nota nessun salto rilevante rispetto a quanto già visto in Street Fighter V. In particolare, poi, la possibilità ormai standard di poter scegliere tra una modalità Grafica (4K a 30fps) e Prestazioni (2K a 6fps) non ha praticamente senso, visto che in un gioco del genere rinunciare alla fluidità del 60fps è davvero da folli.
Il Re dei picchiaduro è tornato
Con Street Fighter 6, Capcom segna finalmente la grande rinascita della serie. Tecnico ma la divertente e pirotecnico come sempre, il nuovo capitolo di Street Fighter stupisce per la cura che finalmente è stata data alla parte single player. A fianco della classica modalità Arcade, che propone comunque una discreta attenzione riguardo le storie dei singoli personaggi, troviamo infatti la vera sorpresa del gioco, quella modalità World Tour che risulta quasi un gioco a se stante, e che segna anche un nuovo punto di partenza della serie. Se a questo aggiungete un comparto online di partite singole e tornei divertentissimi, potete capire perchè Street Fighter 6 sia un titolo davvero imperdibile per tutti i fan della serie. Il Re è tornato!
Red
Lo sto giocando in questi giorni… SPETTACOLARE!
Master&Commander
Beh, che dire, come sempre recensione ben scritta e snella, bravi!
Messo in lista 😉