Ghostbusters – Recensione

PC PS4 XBOX

Chi (non) chiamerai?

Reboot, remake, tie-in e chi più ne ha più ne metta. Tutti gli inglesismi esistenti non possono in alcun modo mimetizzare o spiegare il perché produttori e sviluppatori continuino a mettere le mani su cose intoccabili. Ghostbusters è un brand storico che rievoca momenti di divertimento puro. Le pellicole originali e i videogiochi, usciti in passato, sono, più o meno, ottimi prodotti figli di una determinata epoca. I quattro parapsicologi, armati di flussi protonici, hanno rappresentato un epoca e sono tutt’ora ricordati con divertimento e rispetto. Allora perché? Non volendo coinvolgere la nuova pellicola cinematografica, parleremo strettamente del nuovo gioco rilasciato quasi come un obbligo di mercato od un completamento della campagna di marketing. Il nuovo gioco è uno shooter in terza persona giocabile da soli o in cooperativa, ma solo locale. La storia è temporalmente collocata prima delle vicende narrate nel nuovo film: siamo al comando di una squadra di acchiappafantasmi alle prime armi che rispondendo alle chiamate di soccorso corrono per tutta Manhattan sparando contro qualsiasi ectoplasma gli capiti a tiro.

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There’s something weird, and it don’t look good!

La debole sceneggiatura del gioco non viene in alcun modo aiutata dal gameplay. Il gioco è noioso e ripetitivo e dopo i primi 15 minuti di gioco avrete già visto tutto quello che c’è da vedere. I protagonisti sono talmente stereotipati da non avere neanche un nome: due uomini e due donne, che impersonano le classiche maschere di una sceneggiatura action, si differenziano tra loro, oltre che per l’aspetto, anche per le caratteristiche di gioco come il tipo e il danno dell’arma, la velocità, la salute. Queste capacità potranno essere implementate con i punti guadagnati nei vari livelli ma senza alcuna variazione memorabile. Il controllo dei personaggi è affidato al classico controllo con il doppio stick (una levetta per muoversi e l’altra per mirare) e con i tasti dedicati ad arma e granate. Il gioco non cambia quasi mai, eccetto le ambientazioni, e le azioni da eseguire sono sempre le stesse.

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Forse giocando in quattro si potrà passare una ventina di minuti di divertimento, ma poi non rimane niente per giustificare i 40€ necessari per comprare il titolo. Il comparto tecnico, nonostante le potenzialità delle console e dei PC di nuova generazione, è appena sufficiente. Il gioco, escluse alcune parti graficamente e artisticamente interessanti, non mostra nessuna potenzialità e, probabilmente, sarebbe stato quasi più adatto a smartphone o tablet. La colonna sonora, neanche a dirlo, viene totalmente supportata dall’indimenticabile tema creato da Ray Parker Jr., ma subito tende ad essere oscurata dalla bassissima qualità dei dialoghi e delle battute che, soprattutto adesso che siamo in estate, avremmo potuto leggerle sui biscotti del Cucciolone Algida!

Da evitare in modo assoluto

Il nuovo videogame Ghostbusters è pessimo. Noioso, ripetitivo e terribilmente costoso: può quasi essere indicato come il punto più basso della Activision. I ragazzi della FireForge, probabilmente, hanno realizzato questo titolo nei ritagli di tempo senza metterci dentro niente che valga la pena di essere provato. Le polemiche che hanno accompagnato il reboot di tutto il brand degli acchiappafantasmi, grazie a questo titolo videoludico, non possono che trovare un nuovo motivo per peggiorare.

PRO

  • Il tema musicale di Ghostbusters ha sempre il suo fascino...

Contro

  • Sceneggiatura inesistente
  • Gameplay noioso e ripetitivo
  • Dialoghi terrificanti
3

Brutto

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Svezzato a NES, cresciuto a PlayStation e Xbox e sfamato a PC gaming. Ha accolto con entusiasmo il progetto videogiocare.it. Purtroppo spesso non è d’accordo con il pensiero generale riguardo i giochi, ma qualcuno deve pur cantare fuori dal coro. Il suo motto è: “Bisogna prestare poca fede a quelli che parlano molto”. Oh, non lo ha detto lui, ma Catone.

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