Persona 4 Golden – Recensione

PC
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Dopo esserci lasciati alle spalle la recensione di Persona 5 nell’ormai lontano 2017, un gioco che ci aveva impressionato davvero tanto, e dopo averlo rispolverato grazie alla nuova versione Royal, che tra le tante novità presentava finalmente una completa localizzazione in italiano, è con grande piacere che ci siamo tuffati sulla recensione di questo Persona 4 Golden, grazie ad un codice review fornito dal publisher.

Atlus infatti, fresca fresca del successo di Persona 5, ha pensato bene di rispolverare il quarto capitolo, che a suo tempo (parliamo addirittura del 2008) era arrivato esclusivamente su PlayStation 2 e successivamente, nel 2012, su Playstation Vita in versione Golden.

Un capitolo che da tantissimi fan veniva considerato uno dei migliori capitoli della serie, se non addirittura il migliore in assoluto. Come sarà andata in questa nuovissima versione per Windows PC arrivata su Steam? Scopriamolo insieme.

Sono una Persona migliore

Partiamo da una premessa: Persona 4 Golden, nonostante riprenda un titolo del 2012 (che a sua volta è un remake di un gioco del 2008) non è un remake, ma solo una remaster.

Questo vuol dire che il gioco di base, al netto di tanti aggiornamenti e miglioramenti grafici e sonori, è rimasto fondamentalmente lo stesso, e non troverete cambiamenti radicali sia a livello grafico che di gameplay.

E questo, seppur solo parzialmente, fa storcere un po’ il naso: va bene mantenere inalterato lo spirito originale di un gioco, ma quando si va a riprendere un titolo così datato, probabilmente sarebbe il caso di andarlo a svecchiare maggiormente.

Intendiamoci: le sequenze di intermezzo in stile anime sono ancora tutte bellissime, specie in HD, e la grafica ha subito un riadattamento in alta definizione praticamente completo, con una maggiore fluidità e una migliore gestione delle ombre. Da un punto di vista tecnico però, il gioco lascia un retrogusto costante di “si sarebbe potuto fare di più”.

Originalità e stile made in Japan

Se però tecnicamente il gioco può lasciare qualche piccola perplessità, Persona 4 Golden riesce ancora oggi a stupire sotto tutti quei punti di vista che, tanti anni fa, ne avevano decretato il successo che tutti i fan ricordano.

Il primo sicuramente è quello riguardo la storia: da sempre la saga di Persona ha regalato storie estremamente appassionati, a tratti memorabili, e anche in questo caso il gioco continua a stupire anche nel 2020.

Rimane inoltre inalterato tutto il fascino e l’originalità made in Japan, che da sempre i fan tanto amano nella serie di casa Atlus. Battute, discorsi, piccoli dettagli riscontrabili esplorando il mondo di gioco, una trama particolarissima ed intrigante (di cui non vogliamo svelarvi nulla): tutto riesce ancora oggi a stupire e ad affascinare il giocatore.

Il sistema di combattimenti a turni poi, da sempre marchio inconfondibile della serie, risulta ancora oggi funzionale e piacevole, nonostante rimanga ovviamente il limite legato ai gusti personali: chi lo odia, non cambierà ovviamente idea nemmeno con Persona 4 Golden.

Ci vorranno minimo 70 ore per terminare Persona 4 Golden: un’infinità, ma del resto anche questo è un marchio inconfondibile della serie (noi ad esempio non dimentichiamo che ne abbiamo impiegate addirittura 100 per terminare Persona 5).

Che sia un difetto o un pregio dipende dai gusti: noi lo consideriamo un pregio, specie perché la bellezza della storia e la particolarità delle situazioni ha fatto si che non arrivasse, incredibilmente, mai la noia o la voglia di abbandonare il gioco.

Nota negativa, invece, per quanto riguarda la localizzazione: esattamente come il titolo originale, anche in questa nuova incarnazione per PC il gioco è rimasto privo della localizzazione in italiano. Chi sperava che, dopo la traduzione in italiano di Persona 5 Royal, anche persona 4 Golden avrebbe goduto della lingua italiana, purtroppo resterà deluso.

Un gradito ritorno

Persona 4 Golden segna il ritorno su Windows PC di uno dei migliori capitoli della serie Persona, se non il migliore in assoluto. Il gioco, nonostante i tanti anni che lo separano dalle versioni originali su PlayStation 2 e PlayStation Vita, risulta ancora oggi incredibilmente affascinante e divertente, specie grazie ad una trama ancora fresca e appassionante e ad un mondo di gioco ricco di dettagli e situazioni mai viste. Anche il sistema di combattimenti a turni non ha risentito troppo del tempo, risultando ancora appagante e funzionale. Peccato solo per la mancata localizzazione in italiano e per un lato tecnico che, nonostante il buon riadattamento in alta definizione, probabilmente avrebbe avuto bisogno di un lavoro più profondo di svecchiamento. Va però riconosciuto che Atlus, proprio per questo, ha onestamente tenuto il prezzo molto basso, permettendo così a tanti videogiocatori di scoprire (o riscoprire) uno dei migliori JRPG della storia.

PRO

  • Trama sempre fresca e originale
  • Sistema di combattimento ancora funzionale e appagante
  • Buon riadattamento in alta definizione
  • Oltre 70 ore di gioco
  • Prezzo budget

Contro

  • Mancata localizzazione in italiano
  • Tecnicamente si poteva fare di più
8

Molto buono

Chi è esattamente TecnologicMan? Chi si nasconde dietro quegli occhiali da sole a specchio, eredità di un terribile look anni 80 a cui rimane nostalgicamente attaccato? Non lo sa quasi nessuno. Quel che è certo che si diverte a guardare l'attuale mondo videoludico con l'occhio critico di chi ne ha viste tante, condividendo opinioni, giudizi e provocazioni con le sue "Recensioni brevi".

1 Commento

  1. Ottima recensione di un gioco INDIMENTICABILE!

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