Resident Evil 4 Remake – Recensione

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Resident Evil 4 è da sempre considerato uno dei capitoli della serie più riusciti della serie. Un titolo di rottura, che eliminava gli zombie – da sempre punto fisso della serie – e li sostituiva con i Los Ganados, nemici infetti da un misterioso parassita. Cambiava anche l’inquadratura, per la prima volta alle spalle del personaggio, e cambiava il sistema di combattimento, che introduceva, tra le varie novità, anche gli attacchi corpo a corpo.

Non stupisce quindi che il titolo, uscito in origine su Nintendo Gamecube, abbiamo avuto tantissime conversioni e remaster nel corso del tempo, praticamente per tutti i sistemi di gioco. Ovviamente però l’opera di Capcom iniziava ad sentire il peso degli anni, ed ecco quindi che, sull’onda del successo dei remake di Resident Evil 2 e Resident Evil 3, la software house nipponica ha pensato bene di proporre anche quello di questo amatissimo capitolo.

Un gioco così importante avrà avuto un remake degno di tale nome? Andiamo a scoprire se anche stavolta Capcom ha fatto centro.

Un super remake

La differenza tra remaster e remake ormai la sappiamo bene: se il primo infatti si limita ad un adattamento tecnico di un gioco che rimane sostanzialmente identico all’originale, il remake stravolge completamente l’esperienza di gioco proponendo un titolo completamente inedito e rifatto da zero. E Resident Evil 4, da questo punto di vista, può essere addirittura considerato un “super remake“, vista la mole di nuovi contenuti.

Vi basterà infatti iniziare a giocare per rendervi subito conto delle tante novità inserite nel gioco anche a livello di trama e di nuove sezioni da giocare. Vi faccio un esempio: all’inizio del capitolo originale – qualcuno forse lo ricorderà – il protagonista Leon viaggia in auto con due poliziotti, che all’improvviso decidono di fermarsi. Nel capitolo originale il guidatore scende, e poco dopo risale per riprendere il viaggio. Nel remake, invece, il poliziotto sparirà, e puntualmente Leon dovrà scendere dall’auto per addentrarsi nei boschi e capire cosa è successo.

Questo piccolo esempio può farvi capire come funziona questo nuovo Resident Evil. Capcom infatti non si è limitata a seguire meticolosamente la storia principale, ma concedendosi (e concedendoci) tantissime digressioni sulla trama e molte nuove sezioni da giocare. Una vera goduria per chi ha amato il capitolo originale, e che ora può godersi anche un titolo in gran parte inedito e al passo coi tempi.

Del resto basta pensare alla durata del gioco rispetto alla versione originale: per arrivare ai titoli di coda di questo remake abbiamo impiegato circa 15 ore, ossia quasi il doppio di quelle necessarie per arrivare alla fine del capitolo per Gamecube, che ne richiedeva circa 8. Un risultato davvero sorprendente, se pensate che oltre alle tante aggiunte Capcom ha optato anche per quale taglio (compreso un boss) di alcune parti noiose presenti nella vecchia versione.

Unico appunto negativo: manca Separate Ways, ossia l’avventura dedicata ad Ada Wong, ma siamo pronti a scommettere che arriverà in futuro come DLC.

Splendido splendente

Oltre ai tanti nuovi contenuti di cui abbiamo parlato, questa nuova versione di Resident Evil 4 convince e a tratti stupisce anche sul comparto tecnico. Noi abbiamo potuto giocare alla versione PC grazie ad un codice review fornito dal publisher, e gustandoci il titolo a 60fps con una Geforce RTX 3060 Ti con tutti i settaggi alti o ultra a 2560×1440 (quindi in pratica in 2K), e il gioco girava una meraviglia, permettendoci di godere al meglio della splendida grafica del gioco.

Da segnalare poi la presenza di un inedito doppiaggio in italiano e ottimamente recitato, che contribuisce ancora di più alla sensazione di avere tra le mani un titolo estremamente moderno e al passo coi tempi. Davvero tante poi le modifiche anche per quanto riguarda il sistema di combattimento: ora Leon può uccidere i nemici di nascosto cogliendoli alle spalle, può prendere la mira e sparare anche mentre si sta muovendo, e può addirittura parare gli attacchi fisici utilizzando il coltello con il giusto tempismo.

Tutto questo contribuisce rendere Resident Evil 4 un titolo fresco, moderno, ed estremamente piacevole da giocare, senza rinunciare però alle caratteristiche da survival horror che ne avevano decretato il successo nel lontanissimo 2005.

Un remake straordinario

Resident Evil 4 è un remake straordinario, che riesce nel non facile compito di ricreare da zero un titolo che ha fatto la storia dei videogiochi, senza però snaturarlo. La durata complessiva del gioco è quasi il doppio del gioco originale, il che può darvi un’idea della mole di contenuti inediti inseriti da Capcom. Graficamente splendido e con un’ottimo doppiaggio in italiano, la nuova fatica di Capcom ha anche tantissime nuove meccaniche di gameplay, che contribuiscono a rendere questo nuovo Resident Evil 4 un titolo appassionante e moderno, senza però rinunciare però alle caratteristiche da survival horror del capitolo originale. Un gioco assolutamente imperdibile.

PRO

  • Tantissimi nuovi contenuti
  • Durata quasi raddoppiata
  • Meccaniche di gameplay inedite e moderne
  • Graficamente splendido
  • Ottimo doppiaggio in italiano

Contro

  • Manca Separate Ways, la campagna con Ada Wong
9.5

Imperdibile

Giornalista iscritto all'Ordine di Roma. Webmaster secoli fa di AniGames.it e PlayNow.it, ora fondatore di Videogiocare.it. Appassionato di tecnologia in generale e videogiochi in particolare, inizia il suo cammino con una introvabile Irradio TVG 888, per poi innamorarsi completamente del Commodore 64. Il resto è storia.

1 Commento

  1. Lo sto giocando in questi gioni ed è veramente uno spettacolo. Voto meritatissimo.

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