Control – Recensione PS4, Xbox One, PC

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Devo ammettere di aver sempre avuto un debole per i giochi firmati Remedy Entertainment. Fin dai tempi del primo, storico, indimenticabile Max Payne, e proseguendo con gli ottimi Alan Wake e Quantum Break, i giochi della software house finlandese sono sempre riusciti a conquistarmi, specie per l’ottima narrazione e per un gameplay fresco e divertente.

Forse Quantum Break è stato un esperimento riuscito solo parzialmente, specie per lo strano ibrido tra videogioco da giocare e serie TV da guardare, ma bisogna ammettere che anche in quel caso il gioco, uscito in esclusiva su sistemi Microsoft (Xbox One e Windows PC), si era comunque rivelato un titolo riuscito e, sotto alcuni punti di vista, anche piuttosto coraggioso.

Ora, a distanza di tre anni, la software house capitanata dal talentuoso Sam Lake ci riprova con Control, un gioco che  fin dai primi video gameplay ricordava molto Quantum Break, ma che ora che abbiamo terminato l’avventura principale possiamo dire essere un titolo completamente diverso.

Non perdere mai il Controllo

Control è, a conti fatti, un classico action game in terza persona, con l’aggiunta dei tipici (almeno per i titoli firmati Remedy) superpoteri. Come sapete noi di Videogiocare, per una precisa scelta editoriale, evitiamo accuratamente spoiler e cenni sulla trama, quindi ci limiteremo a dire solamente che la protagonista del gioco Jesse Faden (interpretata dall’attrice Courtney Hope) non chiarirà fin da subito come mai possiede poteri extrasensoriali, e molti dettagli sulla trama, inizialmente incomprensibili, saranno svelati solo andando avanti nel gioco.

Il mondo di gioco, un po’ a sorpresa, si è rivelato una sorta di metroidvania, ossia un gioco in cui l’esplorazione con l’utilizzo costante della mappa sarà fondamentale, sia per raggiungere le varie missioni principali di gioco (quasi tutte ambientate nell’edificio del Federal Bureau of Control, ma anche con con qualche piacevole extra), sia per intraprendere una delle tanti missioni extra.

Per combattere, oltre alle nostre abilità telecinetiche, avremo inoltre una fedele pistola che, ça va sans dire, non sarà una semplice pistola tradizionale, ma avrà anche lei una sorta di superpotere, nella fattispecie quello di “mutarsi” in altre armi da fuoco grazie alle nuove forme che potremo sbloccare nel corso del gioco.

Tutto questo è accompagnato da un ottimo comparto tecnico e da un’eccellente fisica che gestisce i nostri superpoteri e la loro interazione con tutto l’ambiente circostante. Fin dai primi momenti di gioco, inoltre, siamo stati letteralmente rapiti dall’ottima recitazione (soprattutto facciale) dei personaggi presenti nel mondo di gioco, e sopratutto dall’eccellente direzione artistica firmata, come sempre, da Sam Lake, mai ispirato come in questo nuovo titolo.

Prova a prendermi

Tutto il sistema di combattimento di Control è risultato essere estremamente veloce e basato sui riflessi e sulla velocità del giocatore: oltre all’utilizzo dei superpoteri, infatti, la nostra Jesse dovrà muoversi molto rapidamente e sparare costantemente con la sua arma da fuoco.

In particolare c’è da notare che la nostra pistola avrà proiettili infiniti, e di conseguenza l’unico pensiero legato alla nostra pistola sarà quello di dover, ogni tanto, aspettare un po’ di tempo per dargli il tempo di ricaricarsi automaticamente.

Tutto questo si traduce in un gunfight frenetico e fulmineo , dove sarà necessaria una buona dose di impegno per prendere la mira e non mancare il bersaglio, specie considerando l’ottimo livello di sfida offerto dal gioco.

Control infatti non permette di selezionare un livello di difficoltà, ma si adatta automaticamente al giocatore e alle sue capacità. Questo vuol dire che più la nostra protagonista sarà avanti di livello, e più i nemici saranno forti e difficili da battere, in modo da non rendere mai il gioco troppo facile, e quindi noioso, specie nelle fasi avanzate.

Nonostante però questo ottimo lavoro di bilanciamento, più ci avvicineremo verso la fine della nostra avventura e più avvertiremo un pizzico di ripetitività che potrebbe rovinare l’esperienza finale.

Per carità, nulla di davvero incisivo, perché alla fine Control è stata un’avventura davvero piacevole e avvincente per tutta la sua durata, ma non saremmo sinceri se negassimo che le ultime ore di gioco siano state meno esaltanti rispetto a quelle iniziali.

Il grande ritorno di Remedy Entertainment

Control è un gioco che ci ha davvero convinto: le circa 20 ore che abbiamo impiegato per completare la storia principale ed alcune missioni extra sono state davvero appaganti, complici un sistema di combattimento frenetico e avvincente, una storia profonda e affascinante, un comparto tecnico davvero riuscito ed una direzione artistica mai così ispirata. Si nota, è vero, un po’ di ripetitività nelle ultime fasi di gioco, ma per fortuna questo non riesce a penalizzare un’esperienza di gioco che, a conti fatti, è stata davvero soddisfacente. Control segna il grande ritorno di Remedy Entertainment, e si tratta davvero di un ritorno in grande stile.

PRO

  • Eccellente sistema di combattimento
  • Buon comparto tecnico
  • Direzione artistica estremamente ispirata
  • Colonna sonora minimale che cresce nei momenti giusti
  • Tantissime missioni extra da scoprire

Contro

  • Leggermente ripetitivo nelle ultime ore di gioco
  • Occasionali cali di frame rate
8.8

Molto buono

Chi è esattamente TecnologicMan? Chi si nasconde dietro quegli occhiali da sole a specchio, eredità di un terribile look anni 80 a cui rimane nostalgicamente attaccato? Non lo sa quasi nessuno. Quel che è certo che si diverte a guardare l'attuale mondo videoludico con l'occhio critico di chi ne ha viste tante, condividendo opinioni, giudizi e provocazioni con le sue "Recensioni brevi".

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